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Jean-Baptiste Carpeaux

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Busto funerario situato al cimitero Saint-Roch di Valenciennes, realizzato da Ernest-Eugène Hiolle[1]

Jean-Baptiste Carpeaux (Valenciennes, 11 maggio 1827Courbevoie, 12 ottobre 1875) è stato uno scultore e pittore francese.

Illustrazione di Jean-Baptiste Carpeaux

Figlio di un muratore, la sua prima formazione artistica si svolse sotto la guida di François Rude, dal quale derivò gli slanci energici.[2]

Successivamente Carpeaux si iscrisse nella École des beaux-arts ("Scuola di Belle Arti"), dove assimilò il freddo accademismo del Duret nel 1844 e vinse il Prix de Rome dieci anni dopo, e quindi poté trasferirsi a Roma in cerca di ispirazione, dato che studiò i lavori di Michelangelo, Donatello e Verrocchio. Il suo soggiorno romano, dal 1854 al 1861, gli consentì di approfondire sia le sue conoscenze artistiche sia di sviluppare un gusto di spontaneità, che egli riuscì a saldare con i principi dell'arte barocca.

Ben presto Carpeaux iniziò a prendere spunto per i suoi soggetti dalla vita comune, rompendo con la tradizione classica ed avvicinandosi ad uno stile realistico.[2]

Durante la sua permanenza romana Carpeaux realizzò sia opere di gusto romantico, come nel caso di Ugolino e i suoi figli, sia una versione plastica del Pescatorello con la conchiglia, ispirato da un tema già esaminato in precedenza dal Rude.[2] Rifece più versioni della stessa opera negli anni seguenti, valga ad esempio quella esibita al Salon del 1863.

Una volta rientrato a Parigi riuscì ad accattivarsi le simpatie di Napoleone III, nonostante alcuni attriti con i colleghi ed il pubblico.[3]

Fu proprio questo il miglior momento creativo dell'artista, sospinto dal suo modellato sinuoso e vellutato, e difatti l'altorilievo di Flora, raffigurante la dea circondata da putti all'interno di una grotta di fiori, e la Danza per la facciata dell'Opéra (1869), con il suo complesso scultoreo evidenziarono una ottima vena ispiratrice.[3]

I suoi lavori seguenti furono un complesso raffigurante le varie parti del mondo che innalzano la sfera celeste per la fontana dell'Osservatorio, l'opera scultorea (Antoine Watteau) realizzata per la sua città di origine e il complesso di Psiche che disarma Amore.[2]

Carpeaux raggiunse la notorietà anche per numerosi busti ritratti intrisi di un fervido realismo, tra i quali si annoverarono quello commissionato da Napoleone III per la Principessa Matilde, La baronessa Sipière e Mademoiselles Fiocre.[3]

Tra i suoi allievi si possono citare: Jules Dalou, Jean-Louis Forain e lo scultore statunitense Olin Levi Warner.

Morì all'età di 48 anni presso Courbevoie, fu dapprima sepolto a Parigi nel cimitero d'Auteuil, poi le sue spoglie furono inumate e trasferite al cimitero di Saint-Roch a Valenciennes.[4]

Galleria d'immagini

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(alcune opere di Jean-Baptiste Carpeaux)

  1. ^ (FR) Catherine Guillot, Bruno Chérier (1817-1880) : Peintre du Nord, ami de Carpeaux, Presses Universitaires du Septentrion, 2010, p. 42. URL consultato il 13 giugno 2015.
  2. ^ a b c d Jean-Baptiste Carpeaux, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 16 giugno 2018.
  3. ^ a b c le muse, III, Novara, De Agostini, 1964, p. 110.
  4. ^ (FR) Martine Kaczmarek, Nota, in La Voix du Nord, 15 novembre 2009, p. 44.
  5. ^ Copia archiviata, su insecula.com. URL consultato il 4 ottobre 2014 (archiviato dall'url originale il 23 maggio 2015).
  6. ^ Copia archiviata, su insecula.com. URL consultato il 4 ottobre 2014 (archiviato dall'url originale il 23 maggio 2015).
  • (FR) P. Vitry, Carpeaux, Parigi, 1912.
  • (EN) James D. Draper, The passions of Jean-Baptiste Carpeaux, New York, 2014.
  • (FR) Emmanuelle Grugerolles, Jean-Baptiste Carpeaux. Dessinateur. Beaux-Arts de Paris, Parigi, 2012.
  • (FR) Ernest Chesneau, Le statuaire Jean-Baptiste Carpeaux. Sa vie et son œuvre, Parigi, 1880.
  • (FR) Michel Poletti, Jean-Baptiste Carpeaux. L'homme qui faisait danser les pierres, Montreuil, 2012.

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