Vai al contenuto

Isola di Ustica

Coordinate: 38°42′27.51″N 13°10′38.81″E
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Isola di Ustica
L'abitato di Ustica visto dal mare
Geografia fisica
Localizzazionemar Tirreno
Coordinate38°42′27.51″N 13°10′38.81″E
Superficie8.65 km²
Sviluppo costiero51 km
Altitudine massima244 m s.l.m.
Geografia politica
StatoItalia (bandiera) Italia
RegioneSicilia (bandiera) Sicilia
Provincia  Palermo
Comune Ustica
Centro principaleUstica
Demografia
Abitanti1310 (2019[1])
Cartografia
Mappa di localizzazione: Sicilia
Isola di Ustica
Isola di Ustica
voci di isole d'Italia presenti su Wikipedia
Isola di Ustica
StatoItalia (bandiera) Italia
Altezza244 m s.l.m.
CatenaIsolata
Ultima eruzionePleistocene
Codice VNUM211819

Ùstica (AFI: /ˈustika/)[2] è un'isola del Mar Tirreno posta a circa 67 km a nord-ovest di Palermo e a 95 km a ovest di Alicudi, ma non fa parte delle Isole Eolie; occupa una superficie di circa 8,65 km² con una circonferenza di 12 km e misura 3,5 km di lunghezza e 2,5 km di larghezza.

L'isola ospita una riserva naturale orientata mentre le acque circostanti costituiscono una delle aree marine protette presenti in Italia. Sull'isola vi è ubicata la stazione meteorologica di Ustica, ufficialmente riconosciuta dall'Organizzazione meteorologica mondiale.

Per collegare l'isola a Palermo è presente un apposito servizio di traghetti mediante uso di moderni catamarani e aliscafi.

Geologicamente l'isola è di origine vulcanica: sono presenti infatti dei rilievi collinari che rappresentano le vestigia di antichi vulcani (Punta Maggiore, 244 m; Guardia dei Turchi, 238 m) e dividono l'isola in due versanti.

«Ustica è l'unico vulcano del Tirreno meridionale paragonabile a un hot spot. I magmi di Ustica sono stati infatti alimentati da un pennacchio di magma risalito direttamente dalle profondità del mantello terrestre. Ciò rende l'isola dal punto di vista magmatologico molto diversa dalle vicine Eolie e molto più simile all'Etna o alle Hawaii.»

L’isola rappresenta la parte terminale di un grande complesso vulcanico sommerso del diametro di circa 30 chilometri. I centri eruttivi principali erano il Monte Guardia dei Turchi e il Monte Costa del Fallo. Una delle ultime eruzioni ha formato il cono della Falconiera. L'attività del vulcano si è protratta per circa 600 000 anni nel Pleistocene (circa 750 000-130 000 BP)[4].

Al termine dell'attività eruttiva l'erosione ha modificato l'aspetto dell'isola, mettendo alla luce sezioni geologiche di notevole interesse scientifico[5].

Gli antichi romani la chiamavano Ustica (da ustum = bruciato) mentre i greci, Osteodes, Οστεωδες ossia ossario, per i resti di mercenari che vi sarebbero morti per fame e sete. Da alcuni viene ritenuta la dimora della maga Circe, che trasformava gli incauti visitatori in maiali.

Gli insediamenti umani risalgono al Paleolitico; alcuni scavi archeologici hanno portato alla luce i resti di un antico villaggio cristiano. Sepolture, cunicoli e una gran quantità di reperti archeologici ritrovati anche sott'acqua, a causa dei tanti naufragi avvenuti nel tempo, testimoniano una presenza costante, nel luogo, di vari antichi popoli mediterranei, Fenici, Greci, Cartaginesi e Romani che vi lasciarono vestigia dappertutto. In seguito divenne base dei pirati saraceni e lo rimase per lunghissimo tempo.

Nel 1759 Ferdinando III di Sicilia impose una colonizzazione dell’isola; furono edificate due torri di guardia, cisterne per raccogliere l'acqua piovana e case che costituirono il centro abitato principale presso la Cala Santa Maria: vi vennero coloni palermitani, trapanesi e delle isole vicine. Sotto i Borbone, l'isola fu anche un luogo di confino per prigionieri politici e tale restò anche sotto casa Savoia. Al tempo del fascismo vi soggiornarono Antonio Gramsci e Ferruccio Parri. Nel 1961 il confino fu abolito a causa di proteste popolari e da allora incominciò a svilupparsi il turismo.

La caratteristica naturale più affascinante è la presenza di numerose grotte che si aprono lungo le coste alte e scoscese, così come numerosi scogli e secche presenti tutt'intorno all'isola; visitabili con un'escursione in barca sono da menzionare la grotta Verde, grotta Azzurra, grotta della Pastizza, grotta dell'Oro, grotta delle Colonne e gli scogli del Medico e della Colombara. Però, scarseggiando nell'isola le risorse idriche anche la vegetazione naturale è scarna. Ustica è anche nota per essere l'habitat naturale dell'Apis mellifera sicula.

Ambiente terrestre

[modifica | modifica wikitesto]

La vegetazione naturale è piuttosto scarna, è stata comunque ampiamente stravolta dalla presenza dell'uomo e dalle sue coltivazioni. Tra le specie di flora più rappresentate troviamo macchia Artemisia arborea, Lentisco, Calicotome spinosa e Ginestra. È presente anche una diffusa steppa mediterranea[6]. Sull'isola sono presenti piante da frutto come ulivi, mandorli e viti.

A Ustica si trova la riserva naturale orientata Isola di Ustica.

Ambiente marino

[modifica | modifica wikitesto]

È presente un'area marina protetta, l'Area marina protetta Isola di Ustica, che fu la prima riserva marina protetta italiana istituita nel 1986[7], assieme a quella di Miramare.

La flora e la fauna marina di Ustica sono assolutamente uniche nel mediterraneo[6] e rendono i fondali dell'isola meta ambita per gli appassionati di immersioni. Sono presenti coralli, rose di mare e una ricca vegetazione marina. La fauna marina è composta principalmente da aragoste, cernie, dentici, ricciole, saraghi, orate, sgombri, barracuda, pesci pappagallo, pesci balestra e spugne.

  1. ^ Statistiche demografiche ISTAT, su demo.istat.it. - Popolazione residente al 31 ottobre 2019.
  2. ^ Luciano Canepari, Ustica, in Il DiPI: dizionario di pronuncia italiana, Bologna, Zanichelli, 1999, ISBN 88-08-09344-1.
  3. ^ Ustica: nasce il Laboratorio-Museo di scienze della Terra, in Corriere della Sera, 29 maggio 2015.
  4. ^ Global Volcanism Program - Ustica, su volcano.si.edu.
  5. ^ Carta Geologica dell'Isola di Ustica, su isprambiente.gov.it. URL consultato il 6 agosto 2019.
  6. ^ a b Flora e fauna di Ustica, su ustica.net, 30 maggio 2015 (archiviato dall'url originale il 12 agosto 2008).
  7. ^ Atlante dei parchi e delle aree protette italiane, su agraria.org.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]