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Giovanni Antonio De Rossi

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Giovanni Antonio De Rossi (Roma, 8 gennaio 1616Roma, 9 ottobre 1695) è stato un architetto italiano.

Figlio di uno scalpellino, studiò presso il Collegio Romano, e fu ammesso nella bottega dell'architetto Francesco Peparelli, ove si perfezionò in architettura collaborando nella progettazione e realizzazione di importanti edifici.

Nel 1636 divenne membro dell'Accademia nazionale di San Luca. Il suo primo intervento, nel 1643, fu nel restauro dei quattro maggiori ospedali pubblici, dapprima l'Ospedale San Giacomo degli Incurabili.[1] Ricoprì, in seguito, anche cariche pubbliche, quali Architetto degli Ospedali di S. Rocco e del SS. Salvatore (nel 1647), Misuratore della Camera Apostolica (1644 - 1655, con Carlo Rainaldi) e Sovrintendente dei Palazzi Pontifici (1671, collaborazione con G.L. Bernini).

La vastità dei suoi incarichi ed il loro protrarsi nel tempo lo portarono a servirsi di collaboratori per controllare i diversi cantieri che doveva dirigere contemporaneamente ed a collaborare, a sua volta, con altri famosi artisti. La collaborazione con il Rainaldi fu relativa a lavori nel Vaticano ed in Castel Sant'Angelo quindi al restauro delle Mura di Roma da Porta Portese a Porta San Pancrazio, con il Bernini curò restauri e manutenzione nel Palazzo Pontificio di Castel Gandolfo, come anche della Basilica di San Giovanni in Laterano.

La sua ultima nomina fu nel 1695 in una commissione con gli architetti Carlo Fontana e Mattia De Rossi per giudicare i progetti di una cappella nella Chiesa del Gesù.

Villa Carpegna

Opere Fuori Roma

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Palazzo Carpegna a Carpegna
  1. ^ Moretti, Massimo, Camilla Fiore, and Veronica Panfili, "L'Oratorio di San Francesco Saverio e della Madonna della Pietà detto del Caravita. Arti e devozioni.", p.13.
  • Gianfranco Spagnesi, Giovanni Antonio De Rossi. Architetto Romano, Roma, Officina, 1964
  • M.A. Bardaro Grella, De Rossi Giovanni Antonio, in Dizionario Biografico degli Italiani, Treccani.it
  • Vittorio Sgarbi, Roma: dal Rinascimento ai nostri giorni, Milano, Bompiani, 1991
  • S. Paci, Il palazzo di Carpegna, Carpegna 2024

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