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Citazioni sulla lettura.

Ophelia (Pierre Auguste Cot, 1870)

Citazioni

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  • A differenza della televisione e della stampa, il libro esige innanzitutto una struttura del tempo fatta per leggere. Il lettore deve avere un tempo organizzato in maniera tale da consentire la lettura del libro, il quale non può essere letto in una sola volta; si deve poter riprendere in mano il libro a cadenze tali per cui ogni volta ci si ricordi ciò che si è letto in precedenza. Ciò esige un tempo molto strutturato in funzione della lettura. Questa condizione non è facile da realizzare, anche perché richiede una lunga educazione alla lettura, che deve cominciare fin da piccoli. A quarant'anni non si cambia la propria struttura del tempo. (Gian Arturo Ferrari)
  • A volte si dice che i figli dei fumatori tendono a essere fumatori: anche per quanto riguarda i libri, i figli di lettori mediamente tendono a essere lettori più degli altri. Perché sono influenzati dal modello dei genitori, dal livello culturale familiare, dall'esistenza stessa dei libri in casa, dagli stimoli che ricevono per la lettura [...]. Sviluppare l'abitudine a leggere non è facile: gli psicologi dicono che [...] sono importanti le esperienze del primo periodo di vita. Per esempio il fatto che la madre legga libri di favole ai bambini e metta loro tra le mani dei volumi adatti. Per insegnar loro a "fumare" libri. (Piero Angela)
  • Adesso ho capito che mai e poi mai bisogna cambiare totalmente la propria vita dopo aver letto un libro. A mio parere, bisogna apprendere dei piccoli insegnamenti e non lasciare che un libro influisca al 100%. (Janko Tipsarević)
  • Amo moltissimo leggere. Penso che abbia un effetto quasi purificatore. Passiamo talmente tanto tempo con gli occhi sugli schermi che un libro è un'occasione per concentrarsi. Ci sono poche esperienze così, che permettono di immergersi completamente nel tuo mondo e nella tua immaginazione grazie alla guida di un autore. (Natalie Portman)
  • Ascoltare qualcuno che legge ad alta voce è molto diverso che leggere in silenzio. Quando leggi, puoi fermarti o sorvolare sulle frasi: il tempo sei tu che lo decidi. Quando è un altro che legge è difficile far coincidere la tua attenzione col tempo della sua lettura: la voce va o troppo svelta o troppo piano. (Italo Calvino)
  • Bisogna ricominciare ad imparare a leggere. Proprio così, amici miei, Non se ne può far di meno; e non si scrive, se non si sappia leggere. [...] Allora [nella prima classe elementare] imparaste materialmente a leggere, prima di imparare materialmente a scrivere; ora dovete imparare a leggere intelligentemente, per poter imparare a scrivere intelligentemente. (Ridolfo Mazzucconi)
  • C'è chi passa la vita a leggere senza mai riuscire ad andare al di là della lettura, restano appiccicati alla pagina, non percepiscono che le parole sono soltanto delle pietre messe di traverso nella corrente di una fiume, sono lì solo per farci arrivare all'altra sponda, quella che conta è l'altra sponda. (José Saramago)
  • C'è nel leggere un'attesa che non cerca un esito. Leggere è errare. La lettura è l'erranza. (Pascal Quignard)
  • Che altri si vantino delle pagine che hanno scritto; | io sono orgoglioso di quelle che ho letto. (Jorge Luis Borges)
  • Come quelli che mangiano moltissimo [e fanno ginnastica] non sono in salute più di quelli che si nutrono con i cibi necessari, così sono moralmente valenti non quelli che leggono molte cose, ma quelli che leggono cose utili. (Aristippo)
  • Con la lettura ci si abitua a guardare il mondo con cento occhi, anziché con due soli, e a sentire nella propria testa cento pensieri diversi, anziché uno solo. Si diventa consapevoli di se stessi e degli altri. Gli uomini senza la lettura non conoscono che una piccolissima parte delle cose che potrebbero conoscere. La lettura può dare cento, mille vite diverse ed una sapienza ed un dominio sulle cose del mondo che appartengono solo agli dei. (Sebastiano Vassalli)
  • Condividere la lettura anche solo di qualche decina di libri costituisce un vincolo ben più potente del sangue. (Cormac McCarthy)
  • Del resto la fotocopia è uno strumento di estrema utilità, ma molte volte costituisce anche un alibi intellettuale: cioè uno, uscendo dalla biblioteca con un fascio di fotocopie, ha la certezza che non potrà di solito mai leggerle tutte, non potrà neanche poi ritrovarle perché incominciano a confondersi tra di loro, ma ha la sensazione di essersi impadronito del contenuto di quei libri. Prima della xerociviltà costui si faceva lunghe schede a mano in queste enormi sale di consultazione e qualcosa gli rimaneva in testa. Con la nevrosi da fotocopia c'è il rischio che si perdano giornate in biblioteca a fotocopiare libri che poi non vengono letti. (Umberto Eco)
  • Devi leggere anche i tuoi contemporanei. Non ci si può nutrire solo di radici. (Elias Canetti)
  • Dopo lunga esperienza ho constatato che come si perde il tempo in far tante cose inutili, così si perde in tante letture inutili; che è meglio cibarsi con continuità nella lettura di pochi e scelti autori, che non dissiparsi nella quantità; che come è necessario guardarsi dalle persone colle quali non si conclude nulla, ma soltanto si fa una perdita di tempo, così è necessario guardarsi dai libri che nulla portano nella cassa della nostra erudizione, nulla di importante dicono al nostro intelletto e nessuna seria influenza hanno sulla nostra volontà. (Domenico Bassi)
  • È davvero piacevole una serata come questa! Dopo tutto, devo dire che non c'è svago migliore della lettura. Si finisce per stancarsi di tutto, ma mai di un libro. Quando avrò la mia casa, sarò contenta solo se ci sarà una grande biblioteca. (Jane Austen)
  • È importante acquisire presto nella vita la capacità di leggere dovunque ci si trovi. (C. S. Lewis)
  • E m'abbandono all'adorabile corso: leggere, vivere dove conducono le parole. La loro apparizione è scritta; le loro sonorità concertate. Il loro agitarsi si compone, seguendo un'anteriore meditazione, ed esse si precipiteranno in magnifici gruppi o pure, nella risonanza. Gli stessi miei stupori sono fissati; essi sono celati in anticipo e fanno parte del numero. (Paul Valéry)
  • Eppure l'atto di lettura è autentico soltanto quando conosciamo integralmente un autore, quando esaminiamo con sollecitudine particolare, anche se un po' irritata, i suoi «fallimenti» per elaborare una nostra visione personale della sua presenza. (George Steiner)
  • Fino al giorno in cui mi minacciarono di non lasciarmi più leggere, non seppi di amare la lettura: si ama, forse, il proprio respiro? (Harper Lee)
  • Ho imposto questa penitenza alla signora, non per giuoco o crudeltà, ma per il migliore dei motivi; e non me ne scuserò pertanto con lei quando ritornerà:—L'ho fatto per rintuzzare un gusto pernicioso insinuatosi in altre migliaia di persone oltre a lei,—di leggere tutto di seguito, più in cerca dell'avventura, che della profonda erudizione e conoscenza che un libro di questo stampo, se letto come dovrebbe, non può mancare di impartire loro.——La mente dovrebbe abituarsi a fare sagge riflessioni e trarre interessanti conclusioni mentre procede nella lettura; un'abitudine che fece affermare a Plinio il Giovane, «Di non avere mai letto un libro tanto brutto, da non averne tratto alcun profitto». La storia della Grecia e di Roma, letta affrettatamente senza questa attitudine e applicazione,—è meno utile, dico io, della storia di Parismus e Parismenus, o dei Sette Campioni di Inghilterra, per sopra mercato. [...]
    È una terribile sfortuna per questo mio libro, ma ancor più per la Repubblica delle Lettere;—tanto che la mia viene inghiottita senza sforzo se si considera quella,--che questa stessa abbietta brama di nuove avventure in ogni cosa, si sia così profondamente insinuata nelle nostre abitudini e umori,—e che siamo così intenti a soddisfare l'impazienza della nostra concupiscenza per questa via,—che non mandiamo giù se non le parti più grossolane e carnali di una composizione:—Le sottili allusioni e le scaltrite informazioni della scienza fuggono, come spiriti, verso l'alto;——le pesanti digressioni morali verso il basso; e tanto le une che le altre sono perdute per il mondo non più di quanto lo sarebbero se fossero rimaste in fondo al calamaio.
    Mi auguro che al lettore non ne siano sfuggite molte, interessanti e curiose come questa, nella quale è stata pizzicata la lettrice. Vorrei che ottenesse il suo effetto;—e che tutta la brava gente, maschi e femmine, potesse apprendere, dal suo esempio, non solo a leggere ma a pensare. (Laurence Sterne)
  • I lettori e i non lettori hanno sempre vissuto fianco a fianco, e i non lettori sono sempre stati la maggioranza. [...] A variare non sono le proporzioni di questi due gruppi di umanità, ma il modo in cui società diverse giudicano il libro e l'arte di leggere. [...] La nostra società accetta il libro come un dato di fatto, ma la lettura – un tempo ritenuta utile e importante, ma anche potenzialmente pericolosa e sovversiva – oggi è accettata con condiscendenza come un passatempo, un diversivo lento che manca di utilità e che non contribuisce al bene collettivo. [...] Nella nostra società la lettura non è altro che un'attività ancillare. (Alberto Manguel)
  • Il leggere è una voluttà; il rileggere è un'azione che assicura, od un pericolo che esalta. (Paolo Arcari)
  • Il troppo leggere ha prodotto una dotta barbarie. (Georg Christoph Lichtenberg)
  • – Io c'ho paura, Duccio.
    – Ci sono passato pure io. Tutti a dirmi "fatti vedere, fatti vedere, parla con qualcuno", ma io ho trovato un modo per difendermi.
    – Cioè?
    – Semplice. Ho smesso di leggere. Non leggo più niente, ma niente eh! Libri, giornali, riviste, un cartello di pubblicità nella strada...
    – Tu nun 'o leggi...
    – Non lo leggo. Non leggo una mazza e sto benissimo. Dice "fatti vedere, parla con qualcuno", io non parlo proprio con nessuno, io mi faccio i cazzi miei. Biascica, dai retta a me, chiuditi a riccio, non leggere più niente e ti passa tutto!
    – Manco il Corriere dello Sport posso legge?
    – Niente! Tabula rasa. Chiuditi a riccio! (Boris)
  • Io leggo assai poco, soprattutto perché sono così diffidente che non credo a una parola di quello che dicono i giornali. (Rex Stout)
  • Io sono un pazzo che legge, un pazzo fuorilegge, | fuori dal gregge, che scrive: "Scemo chi legge". (Ghali)
  • L'arte di non leggere è molto importante. Essa consiste nel non prendere in mano quello che di volta in volta il vasto pubblico sta leggendo, come per esempio libelli politici e letterari, romanzi, poesie e simili cose, che fanno chiasso appunto in quel dato momento e raggiungono perfino parecchie edizioni nel loro primo e ultimo anno di vita. Pretendere che un individuo ritenga tutto quanto ha letto è come esigere che porti ancora dentro di sé tutto quanto ha mangiato. (Arthur Schopenhauer)
  • L'uomo che sa leggere parla cogli assenti, e si mantiene in vita gli estinti. Egli è in comunicazione con l'universo – non conosce la noia – viaggia – s'illude. Ma chi legge e non sa scrivere è un muto. (Carlo Dossi)
  • La cameriera mi si avvicina: "Ehi, cosa leggi a fare?". Non è la domanda più strana mai sentita? Non "cosa leggo" ma "cosa leggo a fare"? Cazzo, mi hai lasciato di sasso. Cosa leggo a fare? Uhm... Beh, non so, credo di leggere per varie ragioni e la principale è che così non finisco per essere una fottuta cameriera in una Waffle House! Se siete mai stati in una Waffle House, avete notato che i menù hanno su le foto dei cibi, ecco... (Bill Hicks)
  • La gente dice che la vita è la cosa genuina. Io preferisco leggere. (Logan Pearsall Smith)
  • La lettura è una sincronia di movimenti erotici. (Cesare Viviani)
  • La lettura, infatti, è al servizio dell'intenzione. (Guglielmo di Saint-Thierry)
  • La lettura rende un uomo completo, la conversazione lo rende agile di spirito e la scrittura lo rende esatto. (Francesco Bacone)
  • La lettura mi ha accompagnato fino a oggi, trasformando la mia vita grazie a quelle verità che solo l'arte possiede. (Ernesto Sabato)
  • La lettura non è un piacere sostitutivo. (Amélie Nothomb)
  • La mente deve essere formata con una lettura attenta e profonda, non con la lettura di molti libri. (Marco Fabio Quintiliano)
  • La molta lettura riesce come una gran quantità di semenza stivata in poca terra: una parte vi germoglia e cresce a stento, impacciata dall'altra che rimane senza avere ottenuto i necessari umori per riprodursi. (Ugo Foscolo)
  • La prima cosa che la lettura insegna è come stare da soli. (Jonathan Franzen)
  • Le letture e l'esperienza di vita non sono due universi ma uno. Ogni esperienza di vita per essere interpretata chiama certe letture e si fonde con esse. Che i libri nascano sempre da altri libri è una verità solo apparentemente in contraddizione con l'altra: che i libri nascano dalla vita pratica e dai rapporti tra gli uomini. (Italo Calvino)
  • Le letture migliori sono quelle inutili. (Andrew Sullivan)
  • Leggendo non cerchiamo idee nuove, ma pensieri già da noi pensati, che acquistano sulla pagina un suggello di conferma. Ci colpiscono degli altri le parole che risuonano in una zona già nostra – che già viviamo – e facendola vibrare ci permettono di cogliere nuovi spunti dentro di noi. (Cesare Pavese)
  • Leggere, come io l'intendo, vuol dire profondamente pensare. (Vittorio Alfieri)
  • Leggere è sentirsi posseduti; essere assaliti da un raptus e invasi da un démone, al punto che a volte penso che ficcare il naso in un libro sia un'operazione contro natura, nei limiti in cui al Leopardi estremo sembrava contro natura non dico l'intelligenza, ma il pensiero. (Cesare Garboli)
  • Leggere è un modo intelligente per evitare di pensare. (Walter Moers)
  • Leggere, in fondo, non vuol dire altro che creare un piccolo giardino all'interno della nostra memoria. Ogni bel libro porta qualche elemento, un'aiuola, un viale, una panchina sulla quale riposarsi quando si è stanchi. Anno dopo anno, lettura dopo lettura, il giardino si trasforma in parco e, in questo parco, può capitare di trovarci qualcun altro. (Susanna Tamaro)
  • Leggere, poco o molto, ogni giorno; e leggere pianamente. Divorare i libri, è fatica buttata; niente rimane alla memoria. (Ridolfo Mazzucconi)
  • Leggere significa pensare con la testa altrui invece che con la propria. Il furore di leggere libri della maggior parte dei dotti è una specie di fuga vacui, un fuggire dal vuoto di pensiero dei loro cervelli, che attira dentro a forza sostanza estranea: per avere pensieri devono leggerli altrove, come i corpi inanimati ricevono il movimento solo dall'esterno, mentre coloro che sono dotati di pensiero proprio sono come i corpi viventi che si muovono da sé. (Arthur Schopenhauer)
  • Leggere vuoi? Non cercare | Nel disadorno volume | Il superesteticume, | Le preziosaggini rare. | I sensi astrusi e sconvolti, | Che per la gran meraviglia | Fanno inarcare le ciglia | Alle bardasse, agli stolti. (Arturo Graf)
  • Leggo adagio, armato di matita, di penna, di uncini, direi, di bastoni; leggo come se centellinassi, come se masticassi, come se mi avventurassi in un terreno ignoto, saggiandolo passo per passo. Tentoni leggo, insomma.
    Rileggo, come da una vetta, spingendo lo sguardo negli orizzonti lontani, contemplando il panorama e superandolo, forse, talora.
    Leggo come attratto e spaurito da una gioia che potrebbe essere vietata, leggo come il bimbo scende lento, la prima volta, nel mare.
    Rileggo a bracciate vigorose, spingendomi al largo d'un balzo, fluido nell'elemento mio.
    Leggo come davanti ad una insidia; rileggo, come reduce tra le cose più amiche e più fide. (Paolo Arcari)
  • Leggo, per quanto è possibile, soltanto ciò di cui ho fame, nel momento in cui ne ho fame, e allora non leggo: mi nutro. (Simone Weil)
  • Ma leggere è vedere, e scrivere è essere ciechi. (Cesare Garboli)
  • Nel momento in cui leggo, è vero, sono come sospeso in un altrove tessuto di ombre e di fantasmi. Leggendo, calati nella logosfera del testo, ci si può persino sentire, a occhi aperti, immersi in un sogno più vero e più vivo della realtà circostante. (Ezio Raimondi)
  • Nel nostro tempo si deve disporre della calma della salamandra se si vuole raggiungere i propri obiettivi. Ciò vale soprattutto per la lettura, e la sua prosecuzione nelle fasi positive e negative; se ogni giorno si mette un mattone, in sessanta o ottanta anni si abiterà dentro un palazzo. (Ernst Jünger)
  • Noi siamo abituati a dare a parole come "silenzio" e "solitudine" un significato di malinconia, negativo. Nel caso della lettura non è così, al contrario quel silenzio e quella solitudine segnano la condizione orgogliosa dell'essere umano solo con i suoi pensieri, capace di dimenticare per qualche ora "ogni affanno". (Corrado Augias)
  • Non credo esista un mezzo di trasporto più veloce dell'immaginazione; così come non penso esista un propellente più efficace di questa per spingere la nostra libertà al di fuori di noi stessi. Un uomo seduto che legge non sta fermo; anzi: quanto più sta fermo e concentrato nella lettura, tanto più è alle prese con un viaggio nelle profondità cosmiche di sé stesso, più veloce delle navi spaziali immaginate da Stephen Hawking. Come se la velocità si fosse cristallizzata in assenza di movimento. (Pierluigi Cappello)
  • Non è vero che in Italia si legge poco. Direi piuttosto che si legge proporzionalmente alla nostra realtà economica, sociale e culturale. In Italia, infatti, il consumo di libri è direttamente proporzionale al livello generale di modernità del paese. (Luciano Mauri)
  • Non giova né si assimila il cibo vomitato subito dopo il pasto. [...] Troppi libri sono dispersivi: dal momento che non puoi leggere tutti i volumi che potresti avere, basta possederne quanti puoi leggerne. [...] Leggi sempre, perciò autori di valore riconosciuto e se di tanto in tanto ti viene in mente di passare ad altri, ritorna poi ai primi. Procurati ogni giorno un aiuto contro la povertà, contro la morte e, anche, contro le altre calamità; e quando avrai fatto passare tante cose, estrai un concetto da assimilare in quel giorno. (Lucio Anneo Seneca)
  • Non leggo nulla per paura di trovare qualcosa di buono. (Jules Renard)
  • Non si può leggere un romanzo od una novella, come si legge un poema od una poesia; non si può leggere nello stesso modo se si legge per passare il tempo od allontanare la noia, o se si legge per darsi conto di un'opera e farsene un'idea ragionata; non si può leggere ugualmente se si legge la sera a letto prima di addormentarsi e, forse, per addormentarsi, oppure se si legge nelle ore migliori della giornata a scopo di vera cultura. (Domenico Bassi)
  • Ogni lettore esiste per assicurare a un certo libro una piccola immortalità. La lettura è, in tal senso, un rito di rinascita. (Alberto Manguel)
  • Quanti uomini hanno datato l'inizio di una nuova era della loro vita dalla lettura di un libro. (Henry David Thoreau)
  • Penso che l'arte di un libro vada celata il più possibile, resa trasparente, in modo da non infastidire il lettore con la sensazione di una tecnica all'opera. Il primo livello di lettura dev'essere immediato, cristallino. Poi naturalmente viene il piacere di scoprire il "qualcosa in più" che c'è in ogni libro riuscito, il rombo sotterraneo della metropolitana, tanto per usare una metafora; ma il nostro piacere non dev'essere guastato dal fatto di non capire gli ulteriori livelli a cui l'autore lavora. E non alludo soltanto al simbolismo o all'allegoria, ma a livelli del tutto personali e poetici, ai quali magari non è facile arrivare. Ci basti intuire che esiste una vena più ricca, che volendo potremo tornarci, e ci sentiremo meglio. (Dan Simmons)
  • Più leggi, più ti senti appagato, riempi la tua vita. Ed è importante per un bambino avere un approccio positivo con i libri dall'inizio. Può spingerti a diventare un lettore per tutta la vita. (Jeff Kinney)
  • Quando dico "leggere", intendo non solo l'alfabeto, ma le città, i volti, il cielo, come ci ha insegnato la magnifica tradizione italiana di Leonardo da Vinci e Galileo Galilei. Oggi si è persa la consuetudine con il cartaceo cioè la centralità del libro e si è chiusa la bottega delle esperienze trasformate in linguaggi. Bisogna lavorare per capire il mondo, mescolando letture, iniziative e anche ignoranze, perché non si dà conoscenza senza l'energia dell'errore e la capacità di correggersi. (Silvio Perrella)
  • Quando hai la passione di leggere, è una passione totale. Tu leggi qualunque cosa. Anche... se ti trovi senza niente, leggi di tutto. Tutto, tutto. Un trattato sul cemento... Qualsiasi cosa devi avere in mano! È una cosa... È una droga, in sostanza. (Carlo Fruttero)
  • Questo è il protagonista della nostra storia: un timido impiegato di banca, un piccolo uomo miope di nome Henry Bemis la cui sola passione nella vita è quella di leggere. Suoi implacabili nemici sono le persone arroganti, le mogli dispotiche e gli orologi le cui instancabili lancette gli negavano quei momenti che avrebbe preferito dedicare alla lettura. Tuttavia, tra pochi istanti il signor Bemis avrà la sua occasione di leggere in un mondo tutto diverso da quello che egli conosce. Un mondo senza orologi né direttori di banca. Un mondo senza nessuno. (Ai confini della realtà)
  • Sapere che si ha qualcosa di bello da leggere prima di coricarsi è una delle sensazioni più piacevoli della vita. (Vladimir Nabokov)
  • Sapeva leggere. Fu la scoperta più importante di tutta la sua vita. Sapeva leggere. Possedeva l'antidoto contro il terribile veleno della vecchiaia. (Luis Sepùlveda)
  • Sappiate scrivere, ma non leggere: non importa. (Andrea Zanzotto)
  • Si legge quello che piace leggere, ma non si scrive quello che si vorrebbe scrivere, bensì quello che si è capaci di scrivere. (Jorge Luis Borges)
  • Tutti dovrebbero prendere l'abitudine della non lettura... alzando ogni tanto gli occhi dal libro e pensando a quello che hanno letto. Se non lo hanno capito, lo rileggano. Se ancora non lo capiscono posino il libro e cerchino la risposta in un altro. È ciò che io definisco «lettura attiva». (Lin Yutang)
  • Un lettore deve fare un po' fatica a leggere, dai: in fondo è la parte bella della lettura, questa. (Percival Everett)
  • Un libro buono può insegnarti tanto. Leggere è come ingerire un'altra vita. (Caitlin Moran)
  • Una lettura occasionale, di argomenti vari e trovata quasi per caso, non edifica l'anima, ma la rende volubile. (Guglielmo di Saint-Thierry)
  • Chi crede che sia sempre necessario leggere tutto, da capo a fondo, pedantescamente, sarà oppresso, affogherà nel mare magno, e non sarà più in grado di percepire e ritenere ciò che più importa. Chi non legge o legge poco resta ignorante.
  • Come si legge? Ma non tutto si legge egualmente. Nei giornali leggo i titoli, e, sotto quelli che mi interessano, scorro i periodi stampati. Nei libri di scienza, di politica, di storia, di critica letteraria, leggo soltanto le parti che mi possano dire qualche cosa che non so. Nei romanzi leggo soltanto ciò che mi diverte: quando comincio ad annoiarmi, salto, e via velocemente alla fine. Le opere d'arte – quelle che meritano davvero questo nome – le leggo attentamente, non troppo a lungo, con riposi anche di ore. Il nutrimento forte bisogna digerirlo adagio.
    L'arte di leggere è fra le più difficili: e pure da questa dipende la nostra cultura.
  • L'arte di leggere, che ho appreso per tempo, la debbo in gran parte alla stanchezza degli occhi, per la quale m'industriava a non leggere che il necessario o almeno il molto utile. Tanto è vero che non ogni male vien per nuocere.
  • Che ci vuole a scrivere un libro? Leggerlo è la fatica.
  • Leggere non servì soltanto da risorsa conoscitiva, utile a esplorare, dal fondo del mio pozzo buio, il più che potessi del lontanissimo cielo: significò soprattutto mangiare, saziare una mia fame degli altri e delle loro vite veridiche o immaginarie: dunque fu, in qualche modo, una pratica cannibalesca.
  • Non conosco voluttà più pungente del leggere, non già un libro da cima a fondo, ma, pescando a caso, qui una pagina lì un rigo, ritti in piedi, dinanzi alle cascate prodigiose d'una biblioteca.
  • Ho sempre letto solo per cercare nelle esperienze altrui la spiegazione delle mie. Si deve leggere non per capire gli altri, ma per capire sé stessi.
  • La lettura è nemica del pensiero. È meglio annoiarsi che leggere; perché la noia è pensiero in germe (o vizio o qualsiasi cosa) – mentre le idee degli altri sono soltanto ostacoli; nel migliore dei casi, rimorsi.
  • La lettura – il più grande piacere passivo.
  • A seconda del lettore, e del libro, si tratta di lettura o di avventura.
  • Nell'intimità della lettura il grande scrittore non sembra limitarci, ma completarci.
  • Si deve leggere solo per scoprire ciò che va eternamente riletto.
  • Solo da una lettura ininterrotta, ratificata da una seconda lettura, può nascere un giudizio assennato su un libro.
  • Il problema della lettura è che non finisce mai. L'altro giorno ero in libreria a sfogliare un volume che s'intitolava più o meno I 1001 libri da leggere prima di morire (e, senza fare nomi, devo dire che il compito imposto dal titolo è impossibile per definizione, visto che almeno 400 dei libri indicati ucciderebbero comunque), ma da lettura nasce lettura – è proprio questo il punto, no? – ed uno che non devia mai da un elenco prestabilito di libri è già intellettualmente morto.
  • Non siamo noi a scegliere di perdere tempo leggendo. Capita e basta.
  • Proprio tu, caro lettore, mi hai aiutato a scegliere con più attenzione e a leggere con più impegno.
  • Se siamo fortunati, leggiamo i libri giusti nei momenti giusti.
  • Vorrei che la carta geografica delle mie letture somigliasse a quella dell'impero britannico nel 1900.
  • E soprattutto, leggiamo contro la morte.
  • Il tempo per leggere? Ce l'ho in tasca! [...] Sì... quando si compra una giacca, l'importante è che le tasche siano del formato giusto!
  • Il tempo per leggere, come il tempo per amare, dilata il tempo per vivere.
  • Il verbo leggere non sopporta l'imperativo, avversione che condivide con alcuni altri verbi: il verbo "amare"... il verbo "sognare"...
    Naturalmente si può sempre provare. Dai, forza: "Amami!" "Sogna!" "Leggi!" "Leggi! Ma insomma, leggi, diamine, ti ordino di leggere!"
    "Sali in camera tua e leggi!"
    Risultato?
    Niente.
  • L'uomo che legge a viva voce si espone completamente agli occhi che lo ascoltano.
  • L'uomo costruisce case perché è vivo, ma scrive libri perché si sa mortale. Vive in gruppo perché è gregario, ma legge perché si sa solo. La lettura è per lui una compagnia che non prende il posto di nessun'altra, ma che nessun'altra potrebbe sostituire.
  • La lettura è, come l'amore, un modo di essere.
  • Le nostre ragioni di leggere sono strane quanto le nostre ragioni di vivere. E nessuno è autorizzato a chiederci conto di questa intimità.
  • Nella lettura, tutto questo bisogna immaginarselo... La lettura è un atto di creazione permanente.
  • Ogni lettura è un atto di resistenza. Di resistenza a cosa? A tutte le contingenze.
  • Oh il ricordo di quelle ore di lettura rubate sotto le coperte alla luce di una torcia elettrica! Come correva Anna Karenina verso il suo Vronskij in quelle ore della notte! Si amavano, quei due, ed era già bello, ma si amavano contro la proibizione di leggere e questo era ancora più bello! Si amavano contro mamma e papà, si amavano contro i compiti di matematica da finire, contro l'esercizio di francese da consegnare, contro la stanza da mettere in ordine, si amavano invece di andare a tavola, si amavano prima del dolce, si preferivano alla partita di calcio e alla raccolta dei funghi... si erano scelti e si preferivano a tutto... Dio, che passione!
    E com'era corto il romanzo
  • Quel che abbiamo letto di più bello lo dobbiamo quasi sempre ad una persona cara. Ed è a una persona cara che subito ne parleremo.
  • Una lettura ben fatta salva da tutto, compreso da se stessi.
  • Beata quella casa dove si sente leggere, e maledetta quella dove si sente cantare.
  • Bisogna leggere per istruirsi, per correggersi e per consolarsi.
  • Chi non conosce le lettere, non ha bisogno d'occhiali.
  • Chi non sa leggere e scrivere è mezzo uomo.
  • Chi non sa leggere porti il leggio.
  • Chi sa leggere nel libro del mondo, non ha bisogno di altri libri.
  • Dio mi guardi da quelli che leggono un libro solo.
  • È asino di natura chi non sa leggere la propria scrittura.
  • È meglio leggere con i propri occhi, che con gli occhi altrui.
  • È savio davvero chi sa leggere nel libro del mondo.
  • La lettura è come il cibo: non solo dev'essere sana, ma conviene masticarla e digerirla.
  • La lettura è sollievo dei mali, e consolazione nelle sventure.
  • Legger molto e non riflettere, è come mangiar molto e non digerire.
  • Leggere e non capire è come stare a letto e non dormire.
  • Leggere e non capire, fare e non riuscire, amare e non gradire son tre cose da morire.
  • Leggere e non intendere è come cacciare e non prendere.
  • Leggere una volta aiuta bene; legger dieci volte aiuta meglio.
  • Leggi i libri antichi, e imparerai a comporne dei moderni.
  • Leggi, rileggi e pondera.
  • Mangiar libri e non digerirli è malsano.
  • Meglio legger due volte, che una e dimenticare il meglio.
  • Molti son quelli che insegnano a leggere, pochi quelli che insegnano a vivere.
  • Non è sapiente chi ha letto molto, ma chi ha letto bene.
  • Non tutti quelli che leggono, intendono.
  • Per chi non sa leggere, ogni scrittura è ebraico.
  • Più si legge, più s'impara.

Bibliografia

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Voci correlate

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