Valdina

comune italiano
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Valdina (Vaḍḍina in siciliano) è un comune italiano di 1 282 abitanti[2] della città metropolitana di Messina in Sicilia.

Valdina
comune
Valdina – Stemma
Valdina – Bandiera
Valdina – Veduta
Valdina – Veduta
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Sicilia
Città metropolitana Messina
Amministrazione
SindacoAntonino Di Stefano (lista civica Rilanciare Valdina) dal 10-6-2018
Data di istituzione1949
Territorio
Coordinate38°11′37.05″N 15°22′07.83″E
Altitudine213 m s.l.m.
Superficie2,6[1] km²
Abitanti1 282[2] (30-6-2022)
Densità493,08 ab./km²
FrazioniFondachello, Tracoccia
Comuni confinantiRoccavaldina, Torregrotta, Venetico
Altre informazioni
Linguesiciliano
Cod. postale98040
Prefisso090
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT083103
Cod. catastaleL561
TargaME
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[3]
Nome abitantivaldinesi
PatronoSan Pancrazio vescovo
Giorno festivo9 luglio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Valdina
Valdina
Valdina – Mappa
Valdina – Mappa
Posizione del comune di Valdina nella città metropolitana di Messina
Sito istituzionale

Situato nella valle del Niceto, il comune è ripartito nei tre centri abitati di Valdina (capoluogo comunale), Tracoccia e Fondachello, la frazione marina.

Geografia fisica

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  • Classificazione climatica: zona C, 991 GG[4].

Età antica

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Il territorio del comune di Valdina è di origine antica, e secondo alcuni in epoca pre-romana l'attuale chiesa di San Pancrazio sarebbe stata una torre di avvistamento per le navi provenienti dalle isole Eolie.

Comunque, fu in epoca romana che si formò il primo "pagus" (o villaggio) nell'area dove sorge oggi Roccavaldina, e l'area fra Monforte e Rometta (comprendente gli attuali comuni di Valdina, Roccavaldina, Venetico e Torregrotta) fu chiamata Rachal El-melum (o Rachal El-melue) sotto la dominazione araba, e successivamente Casale del Conte (Casale Comitis) in epoca normanna.

Età medievale

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Nel 1168 Guglielmo II concesse il Casale del Conte alla badessa del monastero messinese di Santa Maria della Scala, e nel 1196 la regina Costanza confermò la donazione[5].

A seguito della presa del potere da parte del dominio aragonese furono concessi nuovi titoli nobiliari, e nella parte occidentale del territorio demaniale di Rametta (oggi Rometta) vennero creati due feudi, che furono concessi a Giovanni Rocca, nobile cavaliere pisano, e Giovanni Mauro, di origine genovese. Nei due feudi nacquero due casali, che presero il nome dei possessori, cioè "La Rocca" (odierna Roccavaldina) e "Maurojanni" (o Mauro Giovanni, odierna Valdina).

Lo storico Tommaso Fazello documenta il centro ad un miglio da Rocca, quattro miglia distante da Gualtieri Sicaminò, quest'ultima dista sei miglia dal castello di Milazzo, leggermente ad est rispetto alla cittadina di Santa Lucia del Mela. Nel breve raggio di un paio di miglia le cittadine di Condrò, Monforte San Giorgio, Venetico e Rometta.[6] Poco tempo dopo, però, Maurojanni fu ceduto a La Rocca, e divennero un unico casale.

Età moderna

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Successivamente, nel 1509 i feudi furono ceduti da Gilberto Pollicino Castagna alla famiglia Valdina, arrivata dalla Spagna. I Valdina (prima baroni e poi successivamente principi di Maurojanni o Valdina) contribuirono per due secoli allo sviluppo dei borghi, finché l'ultimo discendente della famiglia, Giovanni Valdina Vignolo, morì nel 1692 senza lasciare eredi. Il titolo passò al cugino più prossimo, e la famiglia si imparentò con la borghesia locale. Il feudo fu posseduto dalla famiglia Valdina sino al 1812, quando il feudalesimo fu soppresso.

Età contemporanea

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Nel 1929 Valdina e i vicini comuni di Spadafora San Martino e Venetico furono fusi nel nuovo comune di Spadafora. Tuttavia nel 1940 il comune di Venetico fu ricostituito nei suoi vecchi confini e il territorio che fu di Valdina venne aggregato a Roccavaldina. Nel 1948 fu ricostituito in comune autonomo nei suoi vecchi confini.

Simboli

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Stemma del Comune

Lo stemma e il gonfalone del comune di Valdina sono stati concessi con DPR del 29 dicembre 1995.[7] Lo stemma non presenta alcuna descrizione araldica all'interno dello statuto comunale, in cui si afferma solamente che l'emblema comunale è lo stemma raffigurato nel gonfalone[8].

Lo stemma è partito semitroncato e così descritto nel volume sulla Sicilia della collana «Comuni d'Italia» edita dall'Istituto enciclopedico italiano[9]:

«Il primo campo, a sfondo azzurro, rappresenta un pino d'Italia, verde, fondato su una verde pianura e sormontato da tre stelle d'oro a cinque raggi; nella seconda partizione, dorata, spiccano due gigli rossi, ordinati in fascia. La terza sezione, a sfondo rosso, raffigura uno scettro d'oro, posto in palo. Sotto lo scudo, su una lista rossa, bifida e svolazzante, spicca il motto in lettere maiuscole d'oro: valdina felix

Il gonfalone è un drappo partito di giallo e di azzurro.

Monumenti e luoghi d'interesse

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La chiesa di San Pancrazio

Architetture religiose

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  • Chiesa di San Pancrazio, risalente al XVII secolo, sita nel capoluogo comunale.
  • Chiesa della Madonna delle Grazie, costruita nel 1972 e sita nella frazione di Tracoccia.
  • Chiesa della Madonna dell'Acqua Santa, probabilmente del XVI secolo e sita nella frazione di Tracoccia.
  • Chiesa di San Giovanni Battista, costruita nel XX secolo e sita nella frazione di Fondachello.
  • Cappella di San Giovanni Battista, posta all'interno di Villa Calcagno Lo Mondo nella frazione di Fondachello.

Siti archeologici

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A Valdina, in località Scarano, sono state rinvenute tracce di un insediamento antico[10][11].

Società

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Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[12]

Etnie e minoranze straniere

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Al 31 dicembre 2013 sono residenti a Valdina 53 stranieri, pari al 3,97% della popolazione[13].

Lingue e dialetti

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  Lo stesso argomento in dettaglio: Lingua siciliana e Dialetto messinese.

Oltre alla lingua ufficiale italiana, a Valdina si parla la lingua siciliana nella sua variante messinese. La ricchezza di influenze del siciliano, appartenente alla famiglia delle lingue romanze e classificato nel gruppo meridionale estremo, deriva dalla posizione geografica dell'isola, la cui centralità nel mar Mediterraneo ne ha fatto terra di conquista di numerosi popoli gravitanti nell'area mediterranea.

Nel Vocabolario siciliano di Giorgio Piccitto la parlata di Valdina è indicata con la sigla ME41, afferente al gruppo dei dialetti messinesi orientali del versante tirrenico.

Religione

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Le due parrocchie cittadine, San Pancrazio e San Giovanni Battista, sono amministrate dal vicariato di Spadafora "San Giuseppe" dell'arcidiocesi di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela[14].

Cultura

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Istruzione

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A Valdina il servizio scolastico è garantito dalla presenza della scuola d'infanzia, primaria e secondaria di primo grado "Giovanni Paolo II" (site a Fondachello) appartenenti all'istituto comprensivo "Stefano d'Arrigo" di Venetico.

Geografia antropica

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Frazioni

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Al 14º censimento generale della popolazione e delle abitazioni dell'ISTAT (2001), il territorio di Valdina risulta così suddiviso[15]:

Amministrazione

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Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
14 luglio 1986 30 giugno 1991 Giulio Arena Partito Socialista Italiano Sindaco [16]
21 dicembre 1992 4 marzo 1994 Francesco Bongiovanni - Sindaco [16]
4 marzo 1994 11 maggio 1994 Domenica Amico Comm. straordinario [16]
11 maggio 1994 27 giugno 1994 Eduardo Bottaro Comm. straordinario [16]
27 giugno 1994 25 maggio 1998 Antonino Ruggeri - Sindaco [16]
25 maggio 1998 27 maggio 2003 Antonino Di Stefano lista civica Sindaco [16]
27 maggio 2003 17 giugno 2008 Antonino Di Stefano lista civica Sindaco [16]
17 giugno 2008 8 luglio 2013 Pierluigi Di Stefano lista civica Sindaco [16]
11 giugno 2013 in carica Gianfranco Picciotto Sindaco [16]

Altre informazioni amministrative

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Il comune di Valdina fa parte delle seguenti organizzazioni sovracomunali: regione agraria n.9 (Colline litoranee di Milazzo)[17].

Infrastrutture e trasporti

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  Lo stesso argomento in dettaglio: Strade provinciali della provincia di Messina.

Il territorio comunale è attraversato dall'autostrada A20 "Messina-Palermo", dalla strada statale 113 "Settentrionale Sicula" e dalla strada provinciale 58 "di Valdina".

Ferrovie

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Pur non presentando alcuna stazione ferroviaria nel proprio territorio, Valdina è attraversata dalla linea ferroviaria Palermo-Messina. La stazione più vicina è quella di Torregrotta, nell'omonimo comune limitrofo.

  Lo stesso argomento in dettaglio: Fondachello (Valdina) § Sport.
  1. ^ Dati Istat 2011, su istat.it. URL consultato il 22 maggio 2014.
  2. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Dati Confedilizia - Sicilia, su confedilizia.it. URL consultato il 18 luglio 2014 (archiviato dall'url originale il 21 ottobre 2002).
  5. ^ Scoglio, 2007, pp. 11-12.
  6. ^ Tommaso Fazello, Della storia di Sicilia, Deche due del r.p.m. Tommaso Fazello siciliano…, vol. 6, p. 565, capitolo VIII.
  7. ^ Valdina, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 26 maggio 2024.
  8. ^ Statuto comunale di Valdina (PDF), su incomune.interno.it. URL consultato il 18 luglio 2014.
  9. ^ IEI, 2005, p. 288.
  10. ^ ABCS, p. 257.
  11. ^ Elenco dei beni culturali ed ambientali (PDF), su regione.sicilia.it. URL consultato il 2 agosto 2014. (PDF)
  12. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  13. ^ Dato Istat al 31/12/2013, su demo.istat.it. URL consultato il 18 luglio 2014.
  14. ^ Vicariati e parrocchie, su diocesimessina.net. URL consultato il 18 luglio 2014 (archiviato dall'url originale il 25 luglio 2014).
  15. ^ Popolazione residente - Messina (dettaglio loc. abitate) - Censimento 2001, su dawinci.istat.it. URL consultato il 18 luglio 2014 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2011).
  16. ^ a b c d e f g h i http://amministratori.interno.it/
  17. ^ GURS Parte I n. 43 del 2008, su gurs.regione.sicilia.it. URL consultato il 22 maggio 2014.

Bibliografia

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  • AA VV, Atlante dei beni culturali siciliani 1988, Palermo, Regione Siciliana, 1991.
  • Adele Falasca (a cura di), Sicilia, «Comuni d'Italia», Monteroduni, Istituto enciclopedico italiano, 2005, ISBN 88-87983-25-9.
  • Guglielmo Scoglio, Monforte San Giorgio e il suo territorio nel Medioevo, Editrice UNI Service, 2007.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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