Unione di Užhorod
L'Unione di Užhorod (o, con riferimento al nome ungherese della località, Unione di Ungvár) fu la decisione, intervenuta nel 1646, di 63 preti della chiesa di rito bizantino della Rutenia subcarpatica, allora facente parte del Regno d'Ungheria, di congiungersi con la Chiesa cattolica. È il corrispondente nel Regno d'Ungheria dell'Unione di Brest del 1596 che aveva interessato i popoli ucraini e bielorussi sotto il dominio della Confederazione polacco-lituana. L'Unione ha dato origine alla Chiesa greco-cattolica rutena.
Storia
modificaL'Unione fu conclusa il 24 aprile 1646 nel castello di Užhorod alla presenza del vescovo cattolico di Eger Giorgio Jakusics, e fu il risultato dell'opera del monaco basiliano Pietro Parfenii. Il patto prevedeva le seguenti clausole:
- Conservazione del rito orientale
- Diritto di scegliere un vescovo, approvato dalla Santa Sede
- La garanzia dei privilegi del clero cattolico
Non sono state reperite negli archivi ecclesiastici o civili copie autentiche dell'atto di Unione.[1] Essa fu comunque confermata dalla Chiesa rutena nel Sinodo di Tyrnov del 1648[senza fonte], ma non fu inizialmente ratificata dalla Santa Sede, perché Parfenii aveva nel frattempo (1651) accettato la consacrazione a vescovo da parte del metropolita ortodosso di Alba Iulia. La prima attestazione documentale dell'Unione si ritrova in una petizione datata 16 gennaio 1652, con la quale sei arcidecani si rivolgevano al Papa per ottenere la conferma di Pietro Parfenii come vescovo di Mukačevo. La ratifica papale arrivò nel 1655 quando il Parfenii venne riconosciuto come vescovo cattolico. Dopo un primo allargamento dei propri confini nel 1721, la diocesi fu elevata ad eparchia nel 1771 e si estese a comprendere l'intera Rutenia subcarpatica.
«Nos infra scripti, nostro et Successoru nostroru nomine fatemur, quod nos Illm et Rm D. D. Georgium Jakusith etc Eppu Agrien etc eiusq Legitimos Successores in Eppatu Agrien, pro ueris et legitimis nostris Eppis, Ordinarijs, Praelatis, et Dioecesanis agnoscentes, ei uel ijs omnem debitum honorem et obedientiam, quantum iurisdictio Sprualis et Ecclsca ipsius, uel eor requirit, fide etia ac iuramento mediante Promittimus et spondemus. Nullum etia pro Ordinario nro Eppo aliu praeter dictu, uel dictos Illm et Rm Eppm uel Eppos habentes, quam diu in eiusdem uel eorundem Dioecesi permanserimus. A nullo praeterea sine eiusdem, uel eorundem consensu, ratihabitione, dimissiorialibus Ordinem ullum Sacru suscipers Parochias mutars, uel quippiam agers, quod ipsius iurisdictioni contrauéniret atténtabimus. Eos etiam Superiores nostros Subordinatos sine Suffraganeos, Vicarios, siue Archidiaconos, quos id praefatus Illmus et Rms Eppus uel Successores nobis proposuerint, pro ueris et legitimis Superioribus habituros fide nostra Christiana interueniente spondemus. In cuius rei maiorem firmitatem ac robur has manus nrae subscriptione et Sigillo munitas lras dedimus. Vnguarini die 24 Apr. Anno 1646.»
«Noi infrascritti a nome nostro e dei nostri successori dichiariamo che l'illustrissimo Giorgio Jakusith etc vescovo di Egger per vero e legittimo nostro vescovo, riconoscendoli vescovi ordinari prelati e diocesanei e in ogni debito onore e obbedienza quanto giurisdizione spirituale ed ecclesiastica di lui come richiesta anche promettiamo per fede e per mezzo di giuramento promettiamo e garantiamo. Nessun altro per ordinario per nostro vescovo tranne il sopraddetto o detto illustrissimo e reverendissimo vescovo o vescovi avendo che a lungo i quella o permarranno in quelle diocesi.Inoltre, non cercheremo, senza alcun accordo senza il suo consenso, di intraprendere qualsiasi sacra ordinazione per i dimessi, di cambiare parrocchia o di fare qualsiasi cosa che contravvenga alla sua giurisdizione. Ci impegniamo ad avere come nostri superiori, subordinati o suffraganei, vicari o arcidiaconi, coloro che il suddetto illustre e reverendissimo vescovo o i suoi successori proporranno come nostri veri e legittimi superiori, con l'intervento della nostra fedeltà cristiana . In vista di una maggiore fermezza e forza di questa questione abbiamo scritto questa lettera, confermata dalla nostra firma di mano e da un sigillo. Ungvar [Uzhhorod], 24 aprile 1646.»
Nel 1996 la Santa Sede celebrò solennemente il 350 anniversario dell'unione con una lettera apostolica[2][3]
Note
modifica- ^ Una copia, parziale, sarebbe stata ritrovata nel 2016 (Pavol Rábara, Objavil 370-ročnú listinu: Je to „krstný list“ gréckokatolíkov, «Konzervatívny denník Postoj», Bratislava, 10 maggio 2016; la traduzione in inglese di Maria Silvestri è disponibile presso Medium).
- ^ Lettera apostolica, su vatican.va.
- ^ msilvestri
Bibliografia
modifica- Paul Robert Magocsi, Ivan Pop, Encyclopedia of Rusyn History and Culture, Toronto, University of Toronto Press, 2005 ISBN 0-8020-3566-3.
- Walter C. Warzeski, Byzantine Rite Rusins in Carpatho-Ruthenia and America., Pittsburgh, Byzantine Seminary Press, 1971
- Ludvik Nemec, The Ruthenian Uniate Church in Its Historical Perspective, Church History, Vol. 37, No. 4. (Dec., 1968), pp. 365–388. JStor.org
- Charles Herbermann (a cura di), Catholic Encyclopedia, 1913, Robert Appleton Company
- Henryk Litwin, Catholicization among the Ruthenian Nobility and Assimilation Processes' in the Ukraine during the Years 1569-1648 (PDF), in Acta Poloniae Historica, vol. 55, 1987, pp. 57–83, ISSN 0001-6829 .
- Magocsi, Paul Robert and Ivan Pop, Encyclopedia of Rusyn History and Culture, Toronto, University of Toronto Press, 2005, ISBN 0-8020-3566-3.
- Warzeski, Walter C., Byzantine Rite Rusins in Carpatho-Ruthenia and America, Pittsburgh, Byzantine Seminary Press, 1971, ISBN none.
- Ludvik Nemec, The Ruthenian Uniate Church in Its Historical Perspective, Church History, Vol. 37, No. 4. (Dec., 1968), pp. 365–388. JStor.org
- István György Tóth, Počiatky rekatolizácie na východnom Slovensku (The Beginning of re-Catholicization in Eastern Slovakia), in Historický časopis, vol. 50, n. 4, 2002, pp. 587–606.
- Tamás Véghseő, Reflections on the Background to the Union of Uzhhorod / Ungvár (1646) (PDF), in Eastern Theological Journal, vol. 1, n. 1, 2015, pp. 147–181.
- Grados, Juraj (2016)."Užhorodská únia z 24. apríla 1646 vo svetle jej dokumentu"[L'Unione di Uzhhorod del 24 aprile 1646 alla luce del suo documento](PDF).Theologos(in slovacco) (2). Presov: Università di Presov: 229–241.ISSN 1335-5570. Estratto 17 marzo il 2022.
- Pavol (2016-05-10) "Objavil 370-ročnú listinu: Je to "krstný list" gréckokatolíkov"[Ha scoperto un documento di 370 anni: è il 'certificato di battesimo' dei greco-cattolici].Medio(in slovacco). Tradotto da Silvestri, Maria. Archiviata dall'originaleil16/03/2022. Estratto 16 marzo il 2022.
- Rábara, Pavol (10/05/2016). "Objavil 370-ročnú listinu: Je to "krstný list" gréckokatolíkov" . Denník Postoj (in slovacco). Archiviata dall'originale il 15/06/2021 . Estratto 16 marzo il 2022 .
- Litwin, Henryk (1987). "Cattolicizzazione tra la nobiltà rutena e processi di assimilazione" in Ucraina durante gli anni 1569-1648" (PDF) . Acta Poloniae Historica . 55 : 57–83. ISSN 0001-6829 .
- Magocsi, Paul R.(2015). Con le spalle alle montagne: una storia dei Carpazi Rus' e dei Carpato-Ruteni . Budapest-New York: Central European University Press.ISBN 9786155053467. Archiviata dall'originale il 2020-12-08 . Estratto il 22/03/2019 .
- Grados, Juraj (2016). Magocsi, Paolo R.; Galadza, Paul (a cura di)."La scoperta del documento di avvio dell'Unione di Uzhhorod (1646)"(PDF).Logos: un giornale di studi cristiani orientali.57. Tradotto da Klaasen, Michael. Ottawa: Istituto metropolitano Andrey Sheptytsky di studi cristiani orientali: 289–295.ISSN 0024-5895.Estratto 17 marzo il 2022.
- Benedek, Andras (2001). Gens fidelissima: I Ruteni . P. 41.
- Udvari, Istvan. I Ruteni: un popolo slavo orientale . Budapest. "Ha scoperto un documento di 370 anni: è il "certificato di battesimo" dei greco-cattolici" . Medium.com . 11 maggio 2016.
Voci correlate
modifica- Chiese di Rito orientale (Chiesa Uniate)
- Unione di Brest
Collegamenti esterni
modifica- Simkovich.org: Storia dell'Unione di Užhorod, su simkovich.org. URL consultato il 29 maggio 2009 (archiviato dall'url originale il 28 luglio 2011).