Telamone (architettura)

La forma architettonica delle cariatidi ha origine in Grecia e precede quella dei telamoni, figure che risalgono alla Magna Grecia; infatti i più antichi esempi conosciuti sono i telamoni che si alternavano alle gigantesche semicolonne del Tempio di Zeus Olimpio ad Akragas (nella Valle dei Templi presso l'odierna Agrigento), del 480 a.C..

Tra gli altri esempi i telamoni provenienti dalle terme e conservati nel Museo archeologico di Fregellae a Ceprano (I secolo a.C.); e i Daci presenti sugli attici nella piazza del Foro di Traiano a Roma (II secolo d.C.), nell'identica posizione delle cariatidi del Foro di Augusto. I telamoni sono in diversi casi raffigurati nelle architetture dipinte degli affreschi pompeiani.

In epoca romana spesso rappresentano le popolazioni sconfitte e vengono talvolta raffigurati inginocchiati: quest'uso si diffonderà nell'arte decorativa romanica e gotica. A queste figure di sostegno vengono paragonati i "Superbi" nel X Canto del Purgatorio (Dante, Divina Commedia).

Passeranno quindi nella pittura e architettura del Rinascimento, del Manierismo, del Barocco e dell'Eclettismo.

Nel XVII secolo ed in quello successivo era d'uso ornare con telamoni a poppa il cassero delle navi.

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  Atlante
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  Telamoni in Chioggia
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  Palazzo Balleani a Jesi (AN)
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  I telamoni di palazzo Davia Bargellini a Bologna
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  I telamoni del pulpito della Basilica di San Martino ad Alzano Lombardo, opera di Andrea Fantoni
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  La barocca Sala dei Giganti del Castello di Ehrenburg a Coburgo
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  Telamone al parco archeologico di Agrigento

• King Dorothy, Figured supports: Vitruvius' Caryatids and Atlantes, Quaderni Ticinesi XXVII, 1998.

• Telamone (mitologia)
• Cariatide
• Tempio di Zeus Olimpio (Agrigento)
• Telamone dell'Olympeion

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