Suinicoltura
La suinicoltura consiste nell'allevamento dei suini per la produzione di carne. Questo tipo di produzione si è evoluto verso l'allevamento intensivo.
Storia
modificaL'allevamento del maiale cominciò nel neolitico con la sedentarizzazione degli umani, dato che questo animale non è capace di transumanza. La domesticazione è avvenuta probabilmente in Cina fra il 8.000 e il 5.000 a.C.
Nel mondo antico, l'allevamento di suini era in uso in Mesopotamia, Egitto e Grecia e si è sviluppato durante l'Impero romano, particolarmente in Gallia.
All'inizio del Medioevo il suino era allevato allo stato brado; nel Basso Medioevo si cominciò a praticare l'allevamento in stalla.
Nell'età moderna il processo di allevamento ha condotto all'emergenza di razze specializzate. L'utilizzo di carne suina sottoposta alla salagione è divenuta tradizionale nei Paesi dell'Europa e dell'America del Nord. Elementi di ordine economico hanno fatto evolvere l'allevamento tradizionale verso l'allevamento intensivo.
Allevamento
modificaLe razze allevate per l'allevamento intensivo sono povere di ghiandole sudoripare, pertanto gli animali sono soggetti allo choc termico e perciò devono essere allevati in porcilaie ventilate. Per evitare lo sviluppo di patologie legate all'allevamento intensivo, si danno agli animali complementi alimentari di vitamine e si somministrano farmaci veterinari.
A seconda dello scopo per cui vengono allevati gli animali, esiste un'importante suddivisione: suino leggero e suino pesante. Il primo viene allevato per la produzione di carne fresca e viene macellato quando raggiunge al massimo i 100–110 kg di peso vivo; il secondo viene allevato per la produzione di salumi e viene macellato tra i 150 e i 180 kg (mediamente attorno ai 160 kg).
L'allevamento intensivo dei suini si pratica di solito presso luoghi di produzione agricola di mais e soia.
I più grandi produttori mondiali di suini sono la Cina, gli USA, il Canada e il Brasile. In Europa i maggiori produttori sono Germania, Spagna, Francia, Danimarca, Polonia e Paesi Bassi.
Gli allevamenti sono spesso in mano a gruppi industriali. Il primo produttore mondiale di carne suina è Smithfield Foods.[1]
In Italia i suini sono allevati principalmente nella pianura padana. Le regioni dove si concentra la maggiore produzione sono Lombardia, Emilia-Romagna, Piemonte e Veneto. Spesso gli allevamenti sorgono vicino a caseifici, in modo da potere utilizzare il siero di latte per l'alimentazione degli animali.
Produzione
modifica- Carne: viene consumata fresca oppure sottoposta a salagione o affumicatura per la produzione di salumi
- Setole: vengono usate per la fabbricazione di spazzole e pennelli
- Pelle: viene bollita e trasformata in gelatina usata per varie preparazioni alimentari
- Letame: viene usato per la fertilizzazione dei campi e per la produzione di biogas.
Note
modifica- ^ Smithfield Foods to buy Farmer John from Hormel, in Reuters, 21 novembre 2016.
- ^ Atlante tematico d'Italia, Touring Club Italiano, 1990.
Bibliografia
modifica- Bertacchini-Campani, Manuale di allevamento suino, Edagricole, Bologna, 2001.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su suinicoltura
Collegamenti esterni
modifica- (EN, FR) Suinicoltura, su Enciclopedia canadese.
- Suinicoltura e salumeria italiana, su agraria.org.
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