Samuel Alexander

filosofo australiano

Samuel Alexander (Sydney, 6 gennaio 1859Manchester, 13 settembre 1938) è stato un filosofo australiano, il primo ebreo a frequentare un college di Oxbridge[1].

Samuel Alexander

Biografia

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Alexander nacque nella città australiana di Sydney, da una famiglia di origini ebraiche.

Il padre morì prima che nascesse e il resto della famiglia si trasferì nel Victoria nel 1863 circa. Frequentò l'università di Melbourne, e in seguito, emigrato in Inghilterra, proseguì gli studi a Oxford al Balliol College.

Terminati gli studi, intraprese la carriera di insegnante, svolgendo il ruolo di "tutor" dal 1882 al 1893. In questo periodo iniziò ad interessarsi di psicologia e scrisse il suo primo libro Moral Order and Progress (Ordine morale e progresso) (1889), oltre a contribuire alla stesura di numerosi articoli pubblicati in riviste specializzate. Nel 1890 lavorò al laboratorio di psicologia a Friburgo in Germania. In seguito si recò a Manchester, dove insegnò alla locale università, divenendo una figura di spicco.

Nel 1908, nel periodo in cui dirigeva la "Aristotelian Society", pubblicò Locke, un breve studio filosofico. Seguirono i due volumi dell'importante opera Space, Time, and Deity (Spazio, tempo e deità), nel 1920, l'opera Spinoza and Time (Spinoza e il tempo), uscita nel 1921, e infine, nel 1933, Beauty and other Forms of Value. Negli stessi anni Alexander prese a cuore il difficile momento storico degli ebrei europei, e si attivò con finanziamenti a favore di coloro che venivano colpiti dalla persecuzione.

Mori il 13 settembre 1938; l'anno seguente uscì il libro postumo Philosophical and Literary Pieces, una antologia di documenti e lettere.

Il pensiero

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Il pensiero filosofico di Alexander appartiene alla corrente dell'evoluzionismo spenceriano, inteso come progresso universale[2].

Nei suoi studi sulla coscienza e sull'atto di coscienza, subì l'influenza di George Edward Moore e si fece portavoce di un "monismo metafisico", di impronta realistica, che accorpava le idee e le cose. Sostenne che tutti gli oggetti di indagine fossero impregnati di un'unica entità, definita "spazio-tempo"; considerava il tempo relazionato allo spazio nello stesso modo in cui lo spirito lo è rispetto al corpo. Il mondo venne descritto come il frutto di un'evoluzione, che a partire dalle prime elementari condizioni, viene alimentata gradualmente di nuovi elementi, grazie alla presenza della sostanza spazio-tempo, fonte dell'evoluzione stessa, che l'autore definì "emergente".

Un'altra tematica centrale e oggetto di indagine filosofica di Alexander è stata la "deità", della quale vengono approfondite le difficoltà di definizione e di conoscenza.

Onorificenze

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«In riconoscimento della sua posizione eminente come filosofo britannico e per i suoi servizi come scrittore e insegnante.»
— 3 giugno 1930[3]
  1. ^ Dictionary of National Biography
  2. ^ "Storia della filosofia", di Nicola Abbagnano, Utet, Torino, 1995, (alla pag.282-283 voce "Alexander")
  3. ^ (EN) Sito web del Dipartimento del Primo Ministro e del Governo: dettaglio decorato..

Bibliografia

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  • Moral Order and Progress (1889)
  • Locke (1908)
  • Space, Time, and Deity (1920), Macmillan & Co., reprinted 1966 by Dover Publications, reprinted 2004 by Kessinger Publications: volume one: ISBN 0-7661-8701-2 online version. URL consultato il 26 ottobre 2017 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2007), volume two: ISBN 0-7661-8702-0
  • Spinoza and Time (1921)
  • Art and the Material (1925)
  • Beauty and Other Forms of Value (1933)
  • Philosophical and Literary Pieces (1939), (postumo)

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Collegamenti esterni

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