Razionalizzazione (psicologia)
La razionalizzazione, in psicologia, è un meccanismo di difesa della psiche umana.
L'espressione, introdotta da Ernest Jones in un articolo del 1908[1], indica il tentativo di "giustificare", attraverso spiegazioni, argomenti, ipotesi "di comodo", un fatto o processo relazionale che il soggetto ha trovato angoscioso, o che ha generato in lui la percezione di una dissonanza cognitiva. In altre parole, la razionalizzazione consiste nell'atteggiamento mentale di mascherare sentimenti, idee e comportamenti percepiti come conflittuali con le proprie vere motivazioni pulsionali o con la realtà, così da contenere e gestire un'angoscia di tipo nevrotico o psicotico.
Nella celebre favola attribuita a Esopo, La volpe e l'uva, la reazione dell'animale di fronte all'insuccesso della sua azione (Nondum matura est, nolo acerbam sumere, nella versione latina di Fedro) è considerata una forma esemplare di razionalizzazione.
Procedimenti di razionalizzazione occorrono spesso nell'esperienza comune e quotidiana, venendo spesso usati nelle tecniche di neutralizzazione messe in campo dall'individuo e la società per soluzione, o attenuazione, dei conflitti derivanti da comportamenti trasgressivi, illecite, o devianti[2].
Note
modifica- ^ Ernest Jones, "Rationalization in every-day life", The Journal of Abnormal Psychology, Vol. 3, 1908, pp. 161-169.
- ^ Albert Bandura, Disimpegno morale. Come facciamo del male continuando a vivere bene, 2017, trad. Riccardo Mazzeo, Edizioni Erickson, Trento, ISBN 978-88-590-1432-4
Voci correlate
modificaCollegamenti esterni
modifica- (EN) rationalization, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.