Patty Duke

attrice statunitense

Patty Duke, vero nome Anna Marie Duke (New York, 14 dicembre 1946Coeur d'Alene, 29 marzo 2016), è stata un'attrice statunitense.

Patty Duke in The Patty Duke Show (1965).
Statuetta dell'Oscar Oscar alla miglior attrice non protagonista 1963

Vinse il premio Oscar alla miglior attrice non protagonista nel 1963 per la sua interpretazione in Anna dei miracoli.

Biografia

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Infanzia e adolescenza

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Anna Marie Duke nacque a Manhattan, New York, da John P. Duke, e Frances McMahon. La sua infanzia fu molto difficile: il padre era alcolizzato, la madre soffriva di disturbo bipolare non diagnosticato ed era incline a comportamenti violenti. Quando Anna Marie ebbe sei anni, sua madre cacciò di casa il marito. L'interesse per il cinema dimostrato da Raymond, fratello maggiore di Anna Marie, attirò l'attenzione dei coniugi Ethel e John Ross, manager cinematografici, i quali presero a frequentare casa Duke.

Essi riconobbero il talento della piccola Anna e le fecero intraprendere la carriera artistica. Per iniziativa di John Ross, Anna cambiò nome. Rimane celebre la frase da lui pronunciata: «Anna Marie è morta. D'ora in poi tu sei Patty». Ross scelse questo nome con l'intenzione di fare della piccola Anna un'attrice del calibro di Patty McCormack. Uno dei primi ruoli di Patty fu nella soap opera The Brighter Day, alla fine degli anni cinquanta.

All'età di 12 anni, Patty Duke partecipò a un quiz televisivo, The $64,000 Question, e vinse 32 000 dollari. Tre anni dopo scoppiò uno scandalo, quando si scoprì che il quiz era truccato: Patty venne chiamata a testimoniare, e i coniugi Ross le consigliarono di dichiarare di non aver barato al gioco. In un primo momento seguì il consiglio dei Ross e mentì alla giuria, ma successivamente scoppiò in lacrime e ammise che le erano state preventivamente consegnate le soluzioni del quiz.

Tra il 1956 e il 1959, come attrice bambina, Duke interpretò ruoli sempre più impegnativi, divenendo un volto noto alla televisione e al cinema. Il successo, clamoroso, giunse però in teatro a Broadway in The Miracle Worker. Tra l'ottobre 1959 e il luglio 1961, il dramma basato sull'infanzia di Helen Keller fu rappresentato per oltre 700 repliche: Duke interpretò la Keller e Anne Bancroft la sua istitutrice Anne Sullivan. Il dramma diventò nel 1962 un film, Anna dei miracoli, per il quale la sedicenne Patty Duke vinse il premio Oscar alla miglior attrice non protagonista, prima statuetta della storia a essere conferita a un minorenne. Salita sul palco per ricevere il premio, la giovane, commossa, si avvicinò al microfono solo per dire "Thank you".

Successivamente vincerà un Golden Globe per Me, Natalie (1969), che fu il debutto sul grande schermo per Al Pacino. Dal 1963 recitò in una serie tv tutta sua, The Patty Duke Show, nella quale interpretò due ruoli contemporaneamente, quello di una normale teenager americana, Patty Lane, e quello della identica cuginetta in versione britannica, Cathy Lane. La serie proseguì per tre stagioni e le valse una candidatura all'Emmy Award.

Nonostante i successi, la Duke trascorse una giovinezza infelice: i coniugi Ross controllavano la sua vita e i suoi guadagni, concedendole solo il denaro appena sufficiente a sopravvivere. Inoltre John Ross la iniziò all'alcol e alla droga, da cui rimarrà dipendente. Da adulta, rivelò inoltre che i due coniugi l'avevano molestata sessualmente. A 18 anni si liberò dai suoi aguzzini: scoprì che avevano sperperato buona parte dei suoi guadagni, ma affermò che il furto del denaro non era nulla in confronto al male che le era stato inferto.

Età adulta

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A 18 anni la Duke sposò Harry Falk, un assistente alla direzione della serie The Patty Duke Show, di 15 anni più anziano di lei. In questo periodo la serie tv perse audience e il contratto non le venne rinnovato: risalgono a questo periodo i primi sintomi del disturbo bipolare[1], che le verrà definitivamente diagnosticato nel 1982. La Duke iniziò a soffrire di forti crisi depressive e anoressia nervosa, abusando di droga e alcool. Alla depressione seguirono due tentativi di suicidio. Nel 1967 recitò nel film La valle delle bambole al fianco di Barbara Parkins, Susan Hayward e Sharon Tate. La pellicola venne stroncata dalla critica, ma il pubblico apprezzò il personaggio di Neely O'Hara da lei interpretato.

Iniziò con successo la carriera di cantante, guadagnando diverse Top 40 hits come Don't Just Stand There nel 1965, e Dona Dona nel 1968. Interpretò entrambe le canzoni all'Ed Sullivan Show. Nel 1969, dopo quattro anni di matrimonio, divorziò da Harry Falk. Nel 1970 ritornò alla carriera di attrice, interpretando My Sweet Charlie, che le fece guadagnare il primo Emmy. In questo periodo iniziò una relazione con l'attore John Astin, molto seguita dai media. Ebbe anche una breve relazione con Desi Arnaz Jr., che si concluse quando la madre di Arnaz, la diva della tv Lucille Ball, ordinò al figlio di lasciare Patty. Durante una fase maniacale Patty sposò un semi-sconosciuto promoter di musica rock, Michael Tell. Il matrimonio venne annullato due settimane più tardi. Dopo il matrimonio scoprì di essere incinta: in molti pensarono che il figlio fosse di Arnaz, ma lei era convinta che il padre fosse Astin. Si scoprirà poi che il padre biologico era Michael Tell. Il 25 febbraio 1971 nacque Sean, che diventerà famoso per i ruoli di Mikey Walsh ne I Goonies (1985) e di Sam nella trilogia Il Signore degli Anelli (2001-2003).

Nel 1972 John Astin sposò la Duke, adottando il bimbo e dandogli il suo cognome. Insieme ebbero un altro figlio, Mackenzie Astin, nato nel 1973. Con loro andarono a vivere gli altri tre figli di Astin: la Duke e il marito lavorarono intensamente per mantenere i cinque figli, spostandosi di stato in stato per le tournée. Successivamente la Duke affermerà di aver accettato il tutto per amore e per dipendenza nei confronti di Astin, che rappresentava per lei la figura paterna mancante. Nel 1985 i due divorziarono, e nel 1986 lei sposò il sergente istruttore Michael Pearce, conosciuto nel set di A Time to Triumph (1986). La coppia si trasferì nell'Idaho e adottò un figlio. Nel 1992 recitò nel film per la televisione Chi ha ucciso mia figlia?, basato su un fatto reale, al fianco dell'allora giovanissima Tiffani Thiessen.

Nel 2002 interpretò Sally nella produzione di Los Angeles del musical Follies. Il 2 novembre 2004 subì un intervento chirurgico di bypass, perfettamente riuscito. Nel 2005 tornò a New York per assistere a un evento in memoria dell'attrice Anne Bancroft, morta di cancro all'utero poco tempo prima.

La malattia

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Durante la vita, la Duke soffrì di disturbi dell'umore e del comportamento. Nel 1982 le venne diagnosticato definitivamente il disturbo bipolare per cui fu in cura, tra le altre cose, con il litio. Molti attribuiscono il merito delle sue straordinarie performance recitative alla malattia, che durante le fasi maniacali, porta alla massima espressione del talento. Nel 1992 pubblicò insieme a Gloria Holchman A Brilliant Madness: Living with Manic-Depressive Illness', tradotto in italiano con il titolo Un'estroversa pazzia, libro che tratta del disturbo bipolare. Fu inoltre attivista per numerose patologie psichiatriche.

Patty Duke morì a Coeur d'Alene, Idaho, il 29 marzo 2016, all'età di 69 anni, a causa di una setticemia derivata da perforazione intestinale.

Filmografia parziale

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Patty Duke nella serie antologica The United States Steel Hour (1959)

Televisione

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Riconoscimenti

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Doppiatrici italiane

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Nelle versioni in italiano delle opere in cui ha recitato, Patty Duke è stata doppiata da:

Curiosità

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Nel diciannovesimo episodio della serie animata giapponese Il grande sogno di Maya è citata come interprete di Anna dei miracoli raccontando che durante la sua audizione fu l'unica tra le candidate a non reagire ad un suono improvviso, come avrebbe fatto appunto la protagonista, ottenendo per questo la parte.

  1. ^ (EN) Patty Duke - Anna Marie Duke Pearce - bipolar actress, su bipolar.about.com. URL consultato il 5 luglio 2012 (archiviato dall'url originale il 18 aprile 2012).
  2. ^ https://www.antoniogenna.net/doppiaggio/film/unnataleditantiannifa.htm?ref=search.

Bibliografia

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  • (EN) David Dye, Child and Youth Actors: Filmography of Their Entire Careers, 1914-1985. Jefferson, NC: McFarland & Co., 1988, p. 64-65.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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