Marano (Castenaso)
Marano (Maràn in dialetto bolognese[1]) è una frazione del comune di Castenaso, nella città metropolitana di Bologna. Il borgo si è formato presso lo scolo Marana o Marrana, il cui nome gli etimologisti collegano alla voce prelatina omonima, significante fossato, ruscello.
Marano/Veduro frazione | |
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Pieve di San Geminiano | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Emilia-Romagna |
Città metropolitana | Bologna |
Comune | Castenaso |
Territorio | |
Coordinate | 44°31′34″N 11°27′11″E |
Altitudine | 39 m s.l.m. |
Abitanti | 1 100 (sett.2009) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 40055, 40050 |
Prefisso | 051 |
Fuso orario | UTC+1 |
Nome abitanti | maranesi/veduriani |
Patrono | san Geminiano/San Nicolò |
Giorno festivo | 31 gennaio/6 gennaio |
Cartografia | |
Monumenti e luoghi d'interesse
modificaLa chiesa di Marano è la Pieve di San Gemignano, che sorge su un antico impianto risalente al XII secolo. Completamente distrutta nel XVI secolo dalle truppe di Cesare Borgia detto Duca Valentino, venne ricostruita nel 1929 in stile neoromanico conservando il campanile cinquecentesco.[2]
Qui sorgeva la famosa villa Benevolesca, detta castello di Foggianova, con un magnifico doppio loggiato in facciata, quattro torrioni cilindrici e merlati agli angoli. Costruita da Giovanni II ai primi del Cinquecento, ebbe vita mondana e culturale vivace (vi si fece anche del teatro), ma a fine Settecento fu demolita.
La settecentesca villa Marana apparteneva al direttore d'orchestra Francesco Molinari Pradelli (1911-1996). Costituita da due piani, con un loggiato a cinque arcate. Ha una rilevante decorazione pittorica del seicento, attribuibile a Meneghino del Brizzi (con paesaggi della collina bolognese entro cartelle inserite in un fregio scandito da Putti e da Medaglioni) e alla bottega di Girolamo Curti, detto "il dentone" (episodi dipinti a monocromato, della Gerusalemme liberata, inseriti in un fregio con busti, medaglioni e vasi). La Marana, circondata da un parco ben curato, è stata restaurata qualche decennio fa dai Molinari Pradelli.[3]
Nel 2007 è stata trovata una necropoli villanoviana del VII secolo a.C., i cui reperti sono esposti al Museo e centro di documentazione della civiltà villanoviana.[4]
Economia
modificaParticolarmente nota una fabbrica di polvere da sparo fondata nel 1885 da Settimo Baschieri e Guido Pellagri, che produceva un nuovo tipo di polvere da sparo "senza fumo".[5][6] La fabbrica fu soggetta a numerosi incidenti.[7]
Note
modifica- ^ Luigi Lepri e Daniele Vitali, Dizionario Bolognese-Italiano / Italiano-Bolognese, Bologna, Edizioni Pendragon, 2007, pp. 348-354, ISBN 978-88-8342-594-3.
- ^ Chiara Reatti e Francesco Maria Aleotti, San Geminiano di Marano - CASTENASO, su ricordibolognesi.it. URL consultato il 22 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale il 2 febbraio 2014).
- ^ Villa Marana, su wikimapia.org. URL consultato il 22 gennaio 2014.
- ^ Collezione – MUV, su muvcastenaso.it. URL consultato il 21 gennaio 2024.
- ^ https://www.bibliotecasalaborsa.it/bolognaonline/events/scoppia_la_polveriera_di_marano
- ^ https://www.storiaememoriadibologna.it/archivio/eventi/scoppio-della-polveriera-di-marano
- ^ https://www.bibliotecasalaborsa.it/bolognaonline/events/scoppia_ancora_una_volta_la_polveriera_di_marano
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Marano
Collegamenti esterni
modifica- Castenaso in cifre Archiviato il 14 febbraio 2012 in Internet Archive. dal sito del Comune