Macramè
Il macramè è un merletto creato secondo un'antica tecnica marinara con filati intrecciati e annodati tra loro, senza l'ausilio di aghi o uncini.
Precedentemente «caduto nell'oblio più totale, solo da qualche anno questo tipo di lavorazione è ricomparso come novità conquistando rapidamente un posto importante tra i lavori femminili, grazie alla varietà di motivi che permette di eseguire e alla robustezza delle opere realizzate»[1].
I motivi che compongono il merletto nascono infatti da una sapiente disposizione di nodi e avvolgimenti.
A seconda del diametro della corda impiegata, il prodotto della lavorazione è destinato ai più diversi utilizzi, dall'abbigliamento alla tappezzeria.
La lavorazione è molto semplice e non necessita di grandi abilità manuali.[2]
Origine
modificaIl termine deriva dalla lingua araba mahramatun (fazzoletto) o da migramah (frangia per guarnizione), da cui vengono anche i termini turchi-ottomani mahrama e makrama (asciugamano o fazzoletto per il capo ricamato[3]. Dagli arabi, la tecnica si diffuse in tutto il Mediterraneo.
Questo merletto ha dato il nome al campo scout internazionale Macramé 2004 (scritto come in francese, con l'accento acuto) svoltosi in occasione di Genova capitale europea della cultura nel 2004[4].
Nodi
modificaVi sono vari nodi per fare il macramè:
- nodo semplice o singolo; si annodano due fili e si fermano creando il collo dal quale passa l'estremità dell'altro filo, tirando i due lembi si crea un nodo.[5]
- nodo piano, con tutte le varianti, doppio mezzo nodo; c'è l'incastro di due fili posizionati in parallelo che si compenetrano. Usato principalmente per i braccialetti.[5]
- nodo giuseppina
- nodo cordoncino
- noccioline
- punto festone
Motivi
modifica- nexma
- jasmine
- warda
Attrezzatura
modificaPer eseguire al meglio il macramè, è utile disporre i fili su un piano di lavoro dotato di imbottitura su cui poterli appuntare. Tra gli attrezzi per eseguire il macramè sono utili: gli spilli, gli uncinetti, le forbici e dei pettini per separare i fili.
I filati utilizzati nella lavorazione possono essere di diverso tipo: di cotone, lino, lana, fibra sintetica o altri materiali, lo spessore del filo determina la tramatura del lavoro.
Note
modifica- ^ Therèse de Dillmont (1846 - 1890), in "Bibliotèque DMC -14 - Le Macramé" e in "Éncyclopédie des ouvrages des dames".
- ^ Tiziana Loprete, Mini guida all'antica arte del macramè, su Lavorincasa.it, 27 maggio 2020. URL consultato il 9 gennaio 2021.
- ^ Storia del macramé, su defabula.org. URL consultato il 4 giugno 2007 (archiviato dall'url originale il 15 settembre 2007).
- ^ Luciana Brentegani, Macramè - Intreccio di fili, intreccio di culture (PDF) [collegamento interrotto], in Proposta Educativa, n. 7/2004, ottobre 2004, pp. 36-37. URL consultato il 25 aprile 2009.
- ^ a b admin, Cos’è il macramé? Cosa prevede questa tecnica?, su Notizie e informazioni - Steb.it, 11 luglio 2019. URL consultato il 9 gennaio 2021.
Bibliografia
modifica- M. Daniela Lunghi e Loredana Pessa, Macramè – L'arte del pizzo a nodi nei paesi mediterranei, Sagep Editrice, Genova, 1996
- Rosalba Nicoli, Marcella De Ferrari, un Macramè D.O.C., Erga edizioni, Genova 2007
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikizionario contiene il lemma di dizionario «macramè»
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sul macramè
Collegamenti esterni
modifica- (EN) macramé, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- Storia del macramè, su defabula.org. URL consultato il 4 giugno 2007 (archiviato dall'url originale il 15 settembre 2007).
- Il Sito Italiano sul Macramè, su ilmiomacrame.com. URL consultato il 13 gennaio 2009 (archiviato dall'url originale il 6 dicembre 2008).
Controllo di autorità | Thesaurus BNCF 16403 · LCCN (EN) sh85079425 · GND (DE) 4074481-4 · BNE (ES) XX528730 (data) · BNF (FR) cb11936023k (data) · J9U (EN, HE) 987007541030905171 |
---|