Giuseppe Guarino (giurista)
Giuseppe Guarino (Napoli, 15 novembre 1922 – Roma, 17 aprile 2020[1]) è stato un giurista e politico italiano.
Giuseppe Guarino | |
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Ministro delle partecipazioni statali | |
Durata mandato | 28 giugno 1992 – 29 aprile 1993 |
Capo del governo | Giuliano Amato |
Predecessore | Giulio Andreotti |
Successore | Paolo Baratta |
Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato | |
Durata mandato | 28 giugno 1992 – 29 aprile 1993 |
Capo del governo | Giuliano Amato |
Predecessore | Guido Bodrato |
Successore | Paolo Savona |
Ministro delle finanze | |
Durata mandato | 18 aprile 1987 – 29 luglio 1987 |
Capo del governo | Amintore Fanfani |
Predecessore | Bruno Visentini |
Successore | Antonio Gava |
Deputato della Repubblica Italiana | |
Durata mandato | 2 luglio 1987 – 22 aprile 1992 |
Legislatura | X |
Gruppo parlamentare | Democratico Cristiano |
Circoscrizione | Roma |
Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Partito politico | Democrazia Cristiana |
Titolo di studio | Laurea in giurisprudenza |
Università | Università degli Studi di Napoli Federico II |
Professione | Docente universitario |
Biografia
modificaNato il 15 novembre 1922 a Napoli, dove si è diplomato al liceo classico Antonio Genovesi, caporale maggiore in zona di operazioni nel 1943, fu primo classificato all'esame di procuratore legale nel 1944.
Intrapresa la carriera accademica, insegnò all'Università degli Studi di Sassari nel 1948, poi fu docente di diritto costituzionale a Siena, a Napoli, a Roma. "All'inizio della sua carriera venne mandato negli Stati Uniti e in Messico a studiare l'industria petrolifera e incrociò la Montedison di Eugenio Cefis".[2]
Dal 1967 al 1987 fu sindaco della Banca d'Italia[3], veste nella quale - secondo Paolo Savona - divenne "il vero consigliere occulto nell'epoca Carli".[4]
Deputato per la Democrazia Cristiana nella X Legislatura, nel 1987 fu Ministro delle finanze nel governo Fanfani VI, e in seguito Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato e Ministro delle partecipazioni statali nel governo Amato I, dal 1992 al 1993; è stato l'ultimo titolare della delega alle partecipazioni statali[5] prima della soppressione del ministero, abolito dal referendum abrogativo del 1993[6].
Noto giurista, fu uno dei primi professori ordinari di Diritto pubblico alla Sapienza - Università di Roma.
Europeista convinto all'epoca dei padri fondatori dell'Unione europea, Guarino divenne in seguito un forte critico della moneta unica. Sostenne inoltre tra l'altro l'illegittimità del fiscal compact.[7]
Note
modifica- ^ Addio a Guarino, il giurista europeista al servizio dello Stato Corriere.it
- ^ Nicola Saldutti, 1922-2020/Professore emerito della Sapienza, tra i suoi allievi Cossiga e Napolitano; Addio al giurista Guarino Una vita al servizio dello Stato, Corriere della Sera, 18 aprile 2020.
- ^ Morto l’ex Dc Guarino, giurista e più volte ministro, Avvenire, 18 aprile 2020.
- ^ Paolo Savona, Perché continueremo ad essere grati a Giuseppe Guarino, Formiche, 18 aprile 2020, pag. 5.
- ^ Paolo Bricco, Giuseppe Guarino e il sogno di una nuova IRI, Il Sole 24 Ore, 18 aprile 2020.
- ^ Dallo Stato-imprenditore allo Stato-stratega: dibattito sull'Iri, Osservatorio Globalizzazione, 8 gennaio 2020
- ^ Fiscal compact nullo Archiviato il 4 ottobre 2013 in Internet Archive.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikiquote contiene citazioni di o su Giuseppe Guarino
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Giuseppe Guarino
Collegamenti esterni
modifica- Sito personale, su giuseppeguarino.it. URL consultato il 4 luglio 2021 (archiviato dall'url originale il 30 novembre 2020).
- Giuseppe Guarino, su Camera.it - X legislatura, Parlamento italiano.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 277865853 · ISNI (EN) 0000 0003 8470 631X · SBN CFIV038490 · LCCN (EN) n80149238 · GND (DE) 1190649551 · BNF (FR) cb121963431 (data) |
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