Ferrovia Roma-Fiuggi-Alatri-Frosinone

ferrovia italiana a scartamento ridotto

La ferrovia Roma-Fiuggi-Alatri-Frosinone è una ferrovia italiana a scartamento ridotto che originariamente collegava Roma a Frosinone via Fiuggi e Alatri per una lunghezza complessiva di 137 km.

Roma-Fiuggi-Alatri-Frosinone
Stati attraversatiItalia (bandiera) Italia
InizioRoma Laziali
FineFrosinone
Attivazione1916 (Roma-Genazzano)
1917 (Genazzano-Frosinone)
Soppressione1936 (Vico nel Lazio-Guarcino e Alatri-Frosinone)
1978 (Fiuggi-Alatri)
1982 (Centocelle-piazza dei Mirti)
1983 (San Cesareo-Fiuggi)
1984 (Pantano-San Cesareo)
1996 (Grotte Celoni-Pantano vecchio tracciato)
2008 (Pantano-Giardinetti)
GestoreATAC (dal 2010)
Precedenti gestoriSFV (1916-1941)
STEFER (1941-1976)
ACOTRAL (1976-1993)
Cotral (1993-2000)
Metroferro (2000-2001)
Met.Ro. (2001-2010)
Lunghezza137 km
Scartamento950 mm
Elettrificazione1650 V =
DiramazioniCentocelle-Piazza dei Mirti (1927-1982)
San Cesareo-Frascati (1916-1945)
Zagarolo Bivio-Zagarolo Scalo (1916-1976)
Fiuggi-Fiuggi Città (1917-1960)
Fiuggi-Fiuggi Fonte (1917-1960)
Vico nel Lazio-Guarcino (1917-1936)
Frosinone-Frosinone FS (1917-1935)
Ferrovie

A seguito di progressive dismissioni, dal 1986 è attiva solo la porzione interna al comune di Roma, compresa tra Laziali e Pantano (18,2 km), che dal 2008 ha assunto due forme diverse:

Il progetto, redatto dall'ingegnere Antonino Clementi, che operava per conto di una delle società belghe che lavoravano in Italia ad inizio del secolo, prevedeva una linea ferroviaria a scartamento ridotto che unisse Roma a Fiuggi e a Frosinone. Venne presentato nel marzo 1907 al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, dove ottenne parere favorevole, e venne approvato con Regio Decreto n. 946 del 20 novembre 1910; la sua concessione venne data alla Società per le Ferrovie Vicinali (SFV). Per vari motivi l'inizio del lavori fu ritardato, così nel 1913 ebbero inizio i lavori e il 12 giugno 1916 il tronco da Roma a Genazzano, di 47,5 km, venne aperto all'esercizio, insieme ad una diramazione di 15 km da San Cesareo a Frascati passante per Monte Compatri e Monte Porzio Catone. Il capolinea a Roma fu fissato a fianco della stazione Termini, lato via Cavour. Il servizio, con due classi (prima e terza), iniziò con quattro coppie giornaliere di treni.

 
Stazione di Pantano Borghese nel 1988

Tra il 6 maggio e il 14 luglio 1917 furono inaugurate le tratte da Genazzano a Fiuggi Centro (30,8 km) e Fiuggi-Alatri-Frosinone (33 km), con le diramazioni Vico nel Lazio-Guarcino (3,4 km), Fiuggi città-Fiuggi fonte (4,9 km) e Frosinone SFV-Frosinone FF.SS. (2,8 km). Il 13 novembre 1926 fu attivato infine il nuovo tratto urbano Frosinone Madonna della Neve-Frosinone Città e il 28 aprile 1927 la diramazione urbana Centocelle-Piazza dei Mirti a Roma. La lunghezza complessiva della linea, da Roma a Frosinone, era di 137,379 chilometri e la velocità massima ammessa di 40 km/h.

 
Stazione di Zagarolo Paese nel 1927

Negli anni trenta la ferrovia comincia a sentire la concorrenza delle autolinee dovuta anche al miglioramento della rete viaria; dal 1º luglio 1935 viene sospeso il servizio tra Fiuggi e Frosinone sostituito con autobus che porta anche alla chiusura della diramazione Vico nel Lazio - Guarcino avvenuta il 15 maggio 1936 e dal 1º marzo 1937 viene sospeso il servizio urbano di Frosinone. Sempre nel 1935 viene aperta all'esercizio la fermata di San Bartolomeo, posta tra le stazioni di Palestrina e Cave (al Km 40+850). Nel periodo bellico avvennero alcuni cambiamenti: nel 1940 ci fu il raddoppio del binario tra Centocelle e la nuova stazione di Grotte Celoni e la riattivazione della tratta Fiuggi-Alatri che era stata chiusa cinque anni prima. Il capolinea da questo momento fu quindi Alatri. La tratta Alatri-Frosinone resta chiusa a causa della scarso bacino di utenza.

Il 1º agosto 1941 avvenne un cambio societario: la STEFER, che eserciva la rete delle tranvie dei Castelli Romani, subentrò alla SFV nella gestione della rete[2] Alla fine della guerra si riscontrarono pesanti danni all'armamento. Già nel 1944 il servizio sulla diramazione S. Cesareo-Frascati era stato sospeso, ma la linea non riaprirà più perché gravemente danneggiata dal passaggio del fronte della seconda guerra mondiale. Da allora, e fino alla chiusura lo sviluppo della linea rimarrà di 94,309 chilometri.

Il dopoguerra

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L'elettrotreno 811 a Roma (anni '70)
 
Stazione di Fiuggi nel 1979
 
L'edificio dell'ex-stazione di Alatri
 
Convogli Stefer a Porta Maggiore nel 1989

Nel 1950 viene aperta la nuova stazione delle Laziali, arretrata rispetto alla originaria, ma questo allontanamento da piazza dei Cinquecento (Stazione Termini F.S.) sarà una delle maggiori cause di perdita di traffico della linea. I viaggiatori in arrivo dovranno percorrere a piedi più di 800 metri per raggiungere piazza dei Cinquecento ove si trovano anche tutti i capolinea dei bus.

Tra gli anni '50 e '60 si riscontra un aumento del traffico merci e passeggeri. Intanto la STEFER acquisisce sei nuovi treni bloccati formati da motrice e rimorchio pilota (motrici 460-462, 470-472 e rimorchi 111-116) per il servizio interurbano. Ma nel 1960 chiude il tratto urbano di Fiuggi. Il decennio 1960-'70 vede il progressivo declino del traffico. Occorreva ammodernare la ferrovia, adeguare gli impianti rettificando un certo numero di curve sulla linea, immettere in servizio nuovo materiale rotabile ma si fece poco o niente: la linea restò quella di origine, che seguiva in tutto o quasi il suo sviluppo le vie Casilina e Prenestina. Nel 1974 tuttavia venne inaugurata la nuova Stazione di Centocelle.

Nel 1976 la STEFER si trasforma in Acotral (Azienda consortile trasporti Lazio), ma le cose non cambiano. Per la precarietà dell'armamento e gli alti costi di gestione il 1º maggio 1978 chiude la tratta Fiuggi-Alatri. La Centocelle-piazza dei Mirti ricostruita nel 1972, è chiusa all'esercizio solo dieci anni dopo, il 15 maggio 1982.

Il 19 aprile del 1980 la natura si accanisce contro il trenino. Un vasto movimento franoso presso Cave divide il servizio a due tronchi, Roma - Palestrina e Genazzano – Fiuggi, con uno scomodo autoservizio sostitutivo via Valmontone. Il 30 ottobre, dopo un'estate di lavori la linea viene ricongiunta e si può tornare a correre tra Roma e Fiuggi.

Nel 1981 hanno inizio lavori di risanamento e sostituzione dell'armamento tra le stazioni di Cave e Fiuggi, e il servizio è limitato a Cave. In questi anni, anche a causa delle precarie condizioni dell'armamento, l'USTIF impone numerosi rallentamenti, anche a 5 km/h su gran parte della linea.

Ad aggravare la situazione ci pensa nuovamente la natura: il 4 novembre 1982 un nuovo movimento franoso, questa volta nei pressi della stazione di Genazzano taglia nuovamente la linea in due impedendo la chiusura temporanea della tratta da Cave a Fiuggi e limitando a quest'ultima città. Nel frattempo l'Acotral decise di potenziare il parco rotabili ormai giunto allo stremo e ordinando alla Firema sette nuovi elettrotreni.

Nei primi mesi del 1983 viene riattivato in via provvisoria il servizio tra Cave e Fiuggi, ma il 16 marzo 1983 la corsa Fiuggi-Roma, effettuata dall'ET801 effettua l'ultimo collegamento sull’intera relazione. Il servizio viene nuovamente limitato alla stazione di Cave in attesa del riassetto definitivo della zona interessata allo smottamento che appare imminente, sebbene ancora non siano stati stanziati i fondi necessari.

Invece del riassetto definitivo, il 26 dicembre 1983 sempre a seguito dell'ennesima frana a Genazzano, viene soppressa anche la tratta tra San Cesareo e Cave chiudendo definitivamente l'esercizio. Dal 27 dicembre dello stesso anno la linea svolge unicamente un servizio a carattere suburbano tra Roma Laziali e San Cesareo, che secondo i progetti doveva diventare il capolinea definitivo della linea con attestamento nell'area della stazione anche delle autolinee extraurbane che percorrevano la Casilina. Della tratta San Cesareo-Fiuggi resta in esercizio il solo tronco da San Cesareo a Zagarolo Scalo per esigenze di servizio, stante la presenza del raccordo con la rete FS.

Il 25 febbraio 1984, una violenta alluvione abbattutasi a Roma spazzò via il binario nei pressi della stazione di Laghetto sull'ultima tratta extraurbana Pantano Borghese-San Cesareo. In attesa dell'inizio dei lavori, il servizio viene limitato alla stazione di Pantano Borghese, ultima stazione del servizio urbano di Roma, mantenendo gli orari fino a San Cesareo. Dopo due anni di sospensione, di cui non c'è stato più ripristino della tratta anche dovuto per furti della catenaria, dal 1986 gli orari vengono cambiati e la linea viene definitivamente attestata a Pantano Borghese in attesa di decisioni di trasformare probabilmente la linea in una metropolitana. Viene definitivamente chiusa la tratta extraurbana, così con la soppressione della tratta Pantano-San Cesareo viene rinominata Roma-Pantano. Il servizio fino a Fiuggi è sostituito da un'autolinea che parte da piazza Cinquecento a Roma Termini.

Nel 1985 arrivano i nuovi elettrotreni del gruppo 820, progettati inizialmente per il servizio extraurbano, vengono modificati in fretta per adattarsi al servizio urbano di Roma.

 
La stazione di Torre Gaia (1988)

Il 20 luglio 1996 la tratta Grotte Celoni-Pantano, ultima rimasta a binario unico, è sospesa per lavori di raddoppio e potenziamento. Il 26 agosto 1999 la tratta Torrenova-Grotte Celoni è sospesa anch'essa per lavori di potenziamento, gli stessi che già interessano la tratta Grotte Celoni-Pantano.[3] La tratta Torrenova-Grotte Celoni viene riaperta il 2 ottobre 2005, mentre la tratta Grotte Celoni-Pantano viene riaperta il 1º marzo 2006; l'intera tratta Torrenova-Pantano, dopo i lavori di potenziamento, si presenta con caratteristiche di metropolitana ed è predisposta per la conversione allo scartamento ordinario, infatti la tratta è utilizzata dalla linea C della metropolitana di Roma.[4]

Anni 2000

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  Lo stesso argomento in dettaglio: Ferrovia Roma-Giardinetti.
 
Due convogli urbani si incrociano tra le fermate di Ponte Casilino e Sant'Elena (2021)

Tuttavia poco dopo si decide di realizzare la linea C come metropolitana automatica; pertanto non è più possibile trasformare la tratta da poco aperta, ma è necessario ricostruirla integralmente. Così il 7 luglio 2008 viene chiusa l'intera tratta Giardinetti-Pantano, per ricostruirla integralmente dopo soli due anni dalla sua riapertura. Da questo momento la linea viene ridenominata Roma-Giardinetti.

Il 30 novembre 2009 l'allora assessore comunale alla mobilità del comune di Roma, Sergio Marchi, annunciò che la Roma-Giardinetti sarebbe stata in linea tranviaria e che i lavori sarebbero iniziato dopo il completamento della linea C della metropolitana.[5]

Il 6 luglio 2014 la linea venne interrotta all'altezza dallo scavalco con le linee per Napoli, Frascati, Albano Laziale e Velletri a causa della formazione di una voragine poco dopo l'uscita dalla fermata di Porta Maggiore.[6][7] Il 23 settembre la circolazione sul tratto sospeso venne ripristinata.[8] Dal 3 agosto 2015 la linea viene limitata temporaneamente alla stazione di Centocelle. Il tratto Centocelle-Giardinetti fu chiuso per la presunta sovrapposizione con la linea C della metropolitana, evento che ha portato a numerosi disagi e disservizi. Diverse le proposte di riattivazione negli anni successivi che però non trovarono alcun seguito.[9]

Nel 2020 sono stati consegnati i progetti definitivi per la trasformazione della ferrovia in metrotranvia di superficie che, con il prolungamento da Laziali alla stazione Termini da una parte e da Giardinetti all'area di Tor Vergata dall'altra, nei quali avrebbero dovuto vedere l'inizio dei lavori a partire dal 2022.[10] A fine 2021 il proprietario dell'infrastruttura diventa Roma Capitale, dopo un iter durato 3 anni.[11]

In vista di questo intervento, nel dicembre 2021 si è deliberato che la proprietà sia trasferita dalla regione Lazio al comune di Roma[12] e che la linea sarebbe stata chiusa nel corso del 2023 in modo da poter iniziare i lavori.[13] A causa del parere contrario della Soprintendenza tali lavori non sono stati avviati; pertanto, la nuova scadenza è entro il 2025, prima dell'inizio del Giubileo[14]

Caratteristiche

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 Stazioni e fermate 
       
(0+000) Roma * 1916 † 1940[15] / Roma Termini
       
Roma * 1940 † 1950[15]
       
0+000 Roma Laziali / fascio "Laziali" di Roma Termini
         
0+700 Santa Bibiana
 
 
     
raccordo scalo SFV San Lorenzo * 1917 † 1930
 
 
     
(0+868) San Lorenzo * 1917 † 1956 – Rete tranviaria di Roma
 
 
       
1+561
0+00
Porta Maggiore
 
 
 
     
1+675
 
 
     
Rete tranviaria di Roma / Roma San Lorenzo (RFI) / raccordo scalo e Regia Dogana
           
RFI per Firenze, Firenze (AV), Napoli (AV) e Pescara
 
 
     
 
 
 
     
 
rampa STEFER, sottovia Prenestino * 1957 / vecchio tracciato * 1916 † 1957
 
 
 
 
 
 
   
   
 
     
Barriera Prenestina
     
 
 
binari compenetrati / deposito tramviario ATAC
       
 
Prenestina/Caballini
       
 
 
 
2+000 Ponte Casilino * 1924 – Rete tranviaria di Roma
         
Istituto Farmacologico
         
rampa STEFER, sottovia Prenestino * 1957 / vecchio tracciato * 1916 † 1957
       
2+500 Sant'Elena
         
linea RFI di cintura
     
2+900 Villini
       
RFI per Napoli (via Formia), Velletri, Albano, Frascati e Napoli (via Cassino)
       
tracciato interrato per Piazza Santa Croce (mai completato)
       
Bivio Mandrione binario dispari via Galeazzo Alessi * 1927 † 1957
   
 
 
3+300 Alessi
       
3+700 Filarete
       
tracciato interrato per Piazza Santa Croce (mai completato)
     
4+300 Tor Pignattara
     
binario dispari via Galeazzo Alessi * 1927 † 1957
 
4+700 Berardi
 
5+200 Balzani
   
Officine Centocelle
   
   
Centocelle * 1973
   
6+059
0+000
Centocelle * 1916 fine tratto in esercizio
   
   
 
 
       
Via dei Castani ang. via dei Pioppi / Parco Veicoli Centocelle
       
Via dei Castani ang. via degli Aceri † 1927
       
Via dei Castani ang. via dei Glicini
       
 
 
(0+811 / 6+870) deviatoio anello Piazza dei Mirti / linea C (metropolitana di Roma)
   
 
 
 
(1+283) Piazza dei Mirti * 1927 † 1982 / Mirti (linea C)
     
 
 
       
6+686 Togliatti * 1957 / Parco di Centocelle (linea C)
       
7+100 Grano
       
7+200 Alessandrino * 1926 / Alessandrino (linea C)
       
8+188 Torre Spaccata * 1924[16]
       
Torre Spaccata (linea C)
       
8+659 Torre Maura * 1929
       
8+900 Walter Tobagi / Torre Maura (linea C)
       
Grande Raccordo Anulare - Strada Europea E80
       
9+030 Giardinetti * 1916 fine tratto attivo
       
9+600 Giardinetti (provvisoria) * 2007 † 2008
       
10+100 Sant'Antonio
       
Giardinetti (linea C)
       
vecchio tracciato * 1916 † 2008 / linea C (metropolitana di Roma)
 
 
 
 
10+753 Torrenova * 1916
 
11+400 Torre Angela * 2005
     
vecchio tracciato * 1916 † 2008
 
 
 
     
Torraccio di Torrenova † 2008
 
 
 
     
 
12+600 Torre Gaia * 2005
 
12+540 Torre Gaia * 1930 † 1999
 
(13+300) Breda * 1939 † ?
 
13+226 Grotte Celoni * 1926
 
 
 
vecchio tracciato * 1916 † 1996
     
14+200 Due Leoni-Fontana Candida * 2006
     
14+900 Borghesiana * 2006
     
15+368 Borghesiana * 1926 † 1996
 
 
 
 
16+100 Bolognetta * 2006
     
vecchio tracciato * 1916 † 1996
 
 
 
Finocchio * 2006
     
16+700 Finocchio * 1916 † 1996
 
 
 
     
 
 
 
vecchio tracciato * 1916 † 1996
     
17+600 Graniti * 2006
       
 
DL Graniti * 2006
     
18+413 Pantano Borghese / Monte Compatri-Pantano † 1996 / * 2006
 
limite tratta urbana di Roma
 
21+778 Laghetto
     
raccordo per le cave di basalto
       
per Roma
     
23+831 Colonna Museo ferroviario / Colonna Galleria
     
     
diramazione per Frascati
     
     
0+000
27+708
San Cesareo
     
Autostrada A1
     
       
   
 
   
(34+852) Zagarolo (RFI) / per Napoli (via Cassino)
 
 
 
 
     
(0+450) 31+448 Zagarolo Scalo / raccordo scalo merci Zagarolo FS
   
0+000
30+506
Zagarolo Bivio
   
 
ponte sulla SP 58/b
 
32+981 Zagarolo Paese
 
Torresina
 
San Rocco
 
ponte sulla SP Martuccia
 
37+228 Palestrina
 
43+253
 
40+850 San Bartolomeo * 1935
 
galleria di Cave
 
ponte di Cave
 
43+320 Cave
     
raccordo attività private
   
   
47+340 Genazzano deposito di Genazzano
   
 
50+986 Olevano Romano
 
confine Provincia di Roma-Provincia di Frosinone
 
54+711 Paliano
 
San Quirico
 
60+216 Serrone-La Forma
 
6X+XXX La Cona
 
63+729 Piglio
 
 
71+178 Acuto
 
Colleborano
     
3+700 Fiuggi Fonte inizio tratta urbana di Fiuggi
 
0+000
78+131
Fiuggi Centro
     
1+200 Fiuggi Città fine tratta urbana di Fiuggi
 
 
Porciano
 
Torre Cajetani
 
83+000 Trivigliano
 
8X+XXX San Giovanni
       
3+400 Guarcino
 
88+353
0+000
Vico nel Lazio
 
Collelavena
 
92+300 Collepardo
 
94+300 Alatri
 
 
9X+XXX Starza
 
98+200 Veroli
 
La Magione
 
100+400 Tecchiena
     
diramazione per Isola del Liri / Sora / San Donato V.C. (mai realizzata)
     
variante servizio extraurbano * 1926 inizio tratta urbana di Frosinone
     
104+300 Madonna della Neve nuova / vecchia
     
galleria Cavalli
     
Frosinone Distretto Militare
     
galleria Sant'Antonio
     
Sant'Antonio
     
Vittorio Veneto
     
     
Vignali
     
Bivio Ceccano
     
Raddoppio
 
 
 
 
112+900 Frosinone Scalo
 
 
 
Frosinone (RFI), ferrovia Roma-Cassino-Napoli
 Diramazione San Cesareo-Frascati 
     
15+155 Frascati Città * 1916 † 1944 / Frascati * 1884
       
per Roma (da Frascati)
 
14+365 Frascati Scalo
 
13+400 Mondragone
 
11+700 Collegio Nazionale
 
10+885 Monte Porzio Catone
 
9+950 Palocci * 1936 † 1944
 
9+560 Ponte Grande * 1916 † 1936
 
 
8+870 Villini Montecompatri
 
8+200 Montecompatri
 
5+187 La Faeta
     
per Roma
 
0+386
 
0+000
27+708
San Cesareo
 
per Frosinone
Manuale · Legenda · Convenzioni di stile

Percorso

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La peculiare intersezione tra la Roma-Fiuggi e la rete tranviaria di Roma presso la fermata Porta Maggiore, regolata da semafori
 
La linea nel quartiere di Torpignattara

La stazione di testa, denominata Roma Laziali, si trova in via Giovanni Giolitti, nei pressi della stazione di Roma Termini. La ferrovia originariamente si attestava proprio presso l'ingresso di Termini con una fermata denominata semplicemente "Roma", che però nel 1940, a causa dei lavori di ristrutturazione di Roma Termini, venne soppressa e arretrata di qualche centinaio di metri.[15] In seguito anche quest'ultima stazione venne soppressa e arretrata fino all'altezza di Roma Laziali, che divenne automaticamente il nuovo terminale.[15]

Dal capolinea la linea prosegue in sede riservata lungo via Giolitti, costeggiando chiesa di Santa Bibiana e tempio di Minerva Medica e giungendo a Porta Maggiore, dove la fermata è posta nei pressi dei fornici ricavati nelle mura aureliane. Attraversato a raso piazzale Labicano e le linee tranviarie urbane che lo percorrono, tra le fermate di Porta Maggiore e Ponte Casilino è presente un tratto di binari compenetrati: a causa dell'esiguità dello spazio disponibile, i due tracciati si sovrappongono in parte l'uno nell'altro; a un osservatore esterno il tratto appare a binario semplice, ma le due direzioni d'esercizio rimangono separate. La circolazione dei treni in quel tratto è regolata da segnalamento ferroviario.

Superati i binari compenetrati, la ferrovia prosegue parallela alle linee RFI per Napoli, fino alla fermata di Villini, e successivamente si sposta al centro di via Casilina servendo i quartieri periferici di Torpignattara e Centocelle. Centocelle (capolinea dal 2015) è una stazione a quattro binari, dalla quale fino al 1982 si diramava un'asta a doppio binario in direzione di piazza dei Mirti; questa diramazione percorreva in sede riservata via Tor de' Schiavi, via delle Camelie e via dei Castani. Superate la stazione di Centocelle e la fermata di Togliatti, la linea si sposta sul lato sinistro di via Casilina e attraversa i quartieri di Torre Spaccata e Torre Maura, giungendo infine alla stazione di Giardinetti (capolinea dal 2008 al 2015),posta immediatamente all'esterno del Grande Raccordo Anulare. Il tracciato ferroviario attraversava, quasi completamente a fianco della SS6 Casilina, i quartieri periferici lungo la Casilina fino a Pantano Borghese, piccolo centro tra i colli Albani e i monti Prenestini.

La linea poi piegava a sinistra e, fiancheggiando l'antica via Prenestina, arrivava alla stazione di San Cesareo da dove si staccava il ramo San Cesareo-Frascati. Da San Cesareo la linea, abbandonando la SS6 Casilina per la SS155 di Fiuggi, ripartiva e, dopo il bivio con la diramazione per Zagarolo Scalo, toccava Zagarolo. I grandiosi ruderi dell'acquedotto Claudio accompagnavano il trenino in un tratto in sede propria verso Palestrina (antica Preneste) centro archeologico con i resti del santuario della Fortuna Primigenia.

Da Palestrina la linea ferroviaria, tra tornanti e viadotti sui monti Prenestini, percorreva la valle del fiume Sacco e raggiungeva Cave e Genazzano, ove si trovava uno dei tre depositi della linea (riutilizzato come deposito automezzi COTRAL) proseguendo verso la pianura di Olevano Romano, Paliano e Serrone. La ferrovia accentuava poi la salita e costeggiando valloni con panorama sulla valle del fiume Sacco raggiungeva Fiuggi, l'importante stazione termale già nota all'epoca dei romani, da cui si distaccavano due rami per Fiuggi Fonte e Fiuggi Città. La linea ferroviaria proseguiva quindi verso Torre Cajetani e Trivigliano e raggiungeva Alatri - città conosciuta per l'acropoli e le mura poligonali di epoca preromana - con due brevi tratti in sede propria ed entrava a Frosinone con la stazione Madonna della Neve.

La linea, attraversando due gallerie, arrivava alla stazione di Frosinone Scalo, antistante la stazione di Frosinone delle FS. In seguito al dissesto della volta della galleria Cavalli, nel 1926 viene costruita una variante da Madonna della Neve (nuova stazione) a Frosinone Scalo, senza fermate intermedie. Il tracciato tra il capolinea e la fermata di Sant'Antonio venne utilizzato come servizio urbano (la tratta tra Sant'Antonio e Madonna della Neve vecchia venne abbandonata), per poi costruire il capolinea nord della ferrovia urbana in Piazzale Vittorio Veneto. Sia il servizio extraurbano che quello urbano vennero soppressi nel 1937.

Materiale rotabile

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Dotazione di origine del 1916

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Materiale aggiunto nel 1921

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Materiale del 1927

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Materiale del 1940-41

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Materiale dal dopoguerra in poi

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Scheda tecnica al 1975

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Un trenino effettua fermata a Torre Caietani sulla tratta Fiuggi-Alatri nel 1975
  • Lunghezza alla costruzione: 137,379 km
  • Lunghezza in esercizio dopo la 2ª guerra mondiale: 94,309 km
  • Tratta Roma Laziali-Grotte Celoni: a doppio binario
  • Tratta Grotte Celoni-Alatri: a semplice binario
  • Scartamento: 0,950 m
  • Raggio minimo di curva: 45 m
  • Pendenza massima: 60 per mille.
  • Tipo di trazione: 1650 Volt a corrente continua
  • Armamento: 36 UNI 3141; Vignole FS 27,6 e Phoenix UNI 3142

Sottostazioni elettriche

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Centocelle, Finocchio, S.Cesareo, Palestrina, Genazzano, Piglio, Fiuggi, Vico nel Lazio, Frosinone.

Segnalamento

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  • stazioni da Roma Laziali ad Alatri: segnali di protezione e partenza
    • a luci sovrapposte: stazioni di Roma Laziali e Fiuggi
    • a luce fissa-schermo mobile-più aspetti di colore: stazione Centocelle
    • ad ala semaforica: tutte le altre stazioni

Sistemi di circolazione

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Scheda tecnica al 2006

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L'elettrotreno 823, costruito dall'Ansaldo Breda nel 1989, in sosta alla nuova stazione di Pantano Borghese nel 2008
  • Lunghezza linea: 17,800 km
  • Tratta Roma Laziali-Pantano: a doppio binario
  • Proprietà linea: Regione Lazio
  • Gestore linea: Met.Ro.
  • Classificazione linea: Ferrovia regionale ex concessa
  • Scartamento: 0,950 m
  • Raggio minimo di curva: 45 m
  • Pendenza massima: 60 per mille.
  • Tipo di trazione: 1650 V a corrente continua
  • Armamento: 36 UNI 3141; Vignole FS 27,6, 50 UNI 3141 e Phoenix UNI 3142

Tempi di percorrenza

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  • Da Roma Laziali a Fiuggi (1975): 2,30 h
  • Intera tratta Roma Laziali-Pantano (2006): 55 minuti
  • Viaggiatori trasportati (1975): 6000 al giorno.
  • Viaggiatori medi trasportati (2006): 35000 al giorno
  1. ^ Dal 2015 è stato chiuso anche il tratto di 3,6 km tra Giardinetti e Centocelle, che è divenuta il nuovo terminale.
  2. ^ Guglielmo Ceroni, Le ferrovie Vicinali, dei Castelli, del Lido riunite dal primo agosto in un unico Ente, in Il Messaggero n. 188 del 7 agosto 1941, p. 4.
  3. ^ Pasqualino Dadderio, La ferrovia dal 1984 al 2000 su http://www.tramroma.com Archiviato il 9 luglio 2017 in Internet Archive.
  4. ^ "Notizia flash" su "I Treni" n. 279 (marzo 2006), p. 9
  5. ^ Sulla linea Roma-Giardinetti un tram invece del treno, su ricerca.repubblica.it.
  6. ^ Mobilità: lavori via Giolitti, Termini-Giardinetti interrotta [collegamento interrotto], su agi.it.
  7. ^ Termini-Giardinetti: linea interrotta fra Porta Maggiore e Termini, su romatoday.it.
  8. ^ Comunicato Stampa: Ferrovia Roma-Giardinetti, CeSMoT: positiva riapertura tratta Porta Maggiore Roma Laziali ma necessario definire futuro linea
  9. ^ Redazione RomaToday, Ferrovia Termini-Centocelle, Regione disponibile "a riattivare la tratta fino a Giardinetti", su romatoday.it, 15 aprile 2021. URL consultato il 19 ottobre 2021.
  10. ^ Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, Trasporti: 213 milioni per la nuova tramvia di Roma “Termini – Giardinetti – Tor Vergata”, su mit.gov.it, 8 giugno 2020. URL consultato il 22 dicembre 2020 (archiviato dall'url originale il 25 aprile 2022).
  11. ^ Porrello: finalmente Roma-Giardinetti trasferita a Comune, su romadailynews.it, 1º settembre 2021.
  12. ^ Barbara Polidori, Passi in avanti per la linea G: la Roma-Giardinetti passerà dalla Regione al Comune, in Roma Today, 6 dicembre 2021. URL consultato il 28 dicembre 2021.
  13. ^ Carlo Andrea Tortorelli, Trasporti, la Roma-Giardinetti chiude nel 2023: al via i lavori per la metro G, in La Repubblica, 15 dicembre 2021. URL consultato il 15 dicembre 2021.
  14. ^ Linea G: i comitati chiedono la riapertura della tratta Centocelle-Giardinetti, su RomaToday. URL consultato l'11 maggio 2024.
  15. ^ a b c d M. di Pietrantonio, La ferrovia Roma-Fiuggi-Frosinone: Il tracciato da Roma Laziali a Centocelle, su tramroma.com. URL consultato il 20 luglio 2022.
  16. ^ Ordine di servizio n. 26 del 18 marzo 1924

Bibliografia

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  • Ordini di servizio SFV/STEFER/ACoTraL
  • Vittorio Formigari e Piero Muscolino, Tram e filobus a Roma. Storia dalle origini, Calosci, 1999.
  • Vittorio Formigari e Piero Muscolino, Le tramvie del Lazio: storia dalle origini, Calosci, 2004.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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