Dose efficace
La dose efficace è una grandezza prevista dal sistema di radioprotezione della Commissione internazionale per la protezione radiologica (ICRP).[1]
Definizione: somma ponderata delle dosi equivalenti ai vari organi e tessuti causata da irradiazioni interne o esterne.
I pesi che si usano in questo contesto tengono conto della diversa radiosensibilità degli organi e dei tessuti irraggiati. È quindi possibile scrivere la relazione matematica che la lega alla dose equivalente:
e, come la dose equivalente, si misura in sievert.
I fattori di sensibilità sono in costante revisione da parte di organi internazionali preposti allo scopo, e variano anche in funzione dell'evoluzione delle conoscenze mediche. I valori dei fattori di sensibilità per i vari organi sono riportati nella tabella[2]
Organo | 2003 | 2008 |
---|---|---|
corpo intero | 1 | 1 |
gonadi | 0.20 | 0.08 |
midollo osseo | 0.12 | 0.12 |
colon | 0.12 | 0.12 |
polmone | 0.12 | 0.12 |
stomaco | 0.12 | 0.12 |
mammella | 0.05 | 0.12 |
vescica | 0.05 | 0.04 |
fegato | 0.05 | 0.04 |
esofago | 0.05 | 0.04 |
tiroide | 0.05 | 0.04 |
cervello | - | 0.01 |
cute | 0.01 | 0.01 |
ossa | 0.01 | 0.01 |
altri tessuti | 0.05 | 0.12 |
È importante precisare che l'irraggiamento (e quindi il conseguente rilascio di dose ) avviene tramite due canali: irraggiamento esterno, dovuto all'esposizione del corpo ai radionuclidi presenti nell'ambiente o a radiazioni ionizzanti prodotte da un tubo radiogeno e irraggiamento interno, causato dall'ingestione o dall'inalazione di sostanze contenenti isotopi radioattivi. Tipico caso risulta essere l'inalazione di radon-222. Nel caso dell'inalazione è importante considerare anche tutte le sostanze volatili e i radionuclidi che si legano a particelle in grado di restare in sospensione nell'aria, ed eventualmente anche i figli di ogni sostanza.
È altrettanto importante precisare che nel caso dell'irradiazione esterna, così come solitamente viene intesa, la dose è somministrata in un tempo definibile istantaneo, mentre nel caso di sostanze radioattive la dose agli organi o ai tessuti interessati viene somministrata in tempi che si possono definire dipendere dal comportamento fisico-chimico e biologico della sostanza radioattiva comunque incorporata. Nel caso di sostanze radioattive comunque incorporate, si parla di dose efficace impegnata. Quindi dose efficace impegnata (ma anche dose equivalente impegnata): se ricevute da un organo o da un tessuto, in un determinato periodo di tempo, in seguito all'introduzione di uno o più radionuclidi.
Note
modifica- ^ Raccomandazioni 2007 della Commissione internazionale per la protezione radiologica (PDF), su icrp.org. URL consultato il 5 marzo 2022.
- ^ (EN) ICRP, Relative Biological Effectiveness, Radiation Weighting and Quality Factor, in ICRP Publication 92. Ann. ICRP 33 (4), 2003.
Bibliografia
modifica- C. Polvani, Elementi di Radioprotezione, II edizione, Roma, Edizioni ENEA, 1993, ISBN 978-88-8286-234-3.
- G. Cittadini, Diagnostica per immagini e radioterapia, IV edizione, Genova, Edizioni culturali internazionali, 2002, ISBN 978-88-7544-138-8.
- R. Pozzi Mucelli, TC e TC spirale nella pratica clinica, Napoli, Idelson Gnocchi editori, 2000, ISBN 978-88-7947-284-5.
- P. Marano, Diagnostica per immagini, Milano, CEA, 1992, ISBN 978-88-08-08276-3.
- Caramella - Paolicchi - Faggioni, La dose al paziente in diagnostica per immagini, Springer, 2012, ISBN 978-88-470-2648-3.
- R.F. Laitano, Fondamenti di dosimetria delle radiazioni ionizzanti, 4ª ed., ENEA, 2013, ISBN 978-88-8286-319-7.