Bagnile
Bagnile (Bagnìl in romagnolo) è una frazione del comune di Cesena, in provincia di Forlì-Cesena. È la località posta più a nord del territorio comunale cesenate, a breve distanza dal confine con la provincia di Ravenna. Si trova al centro del Ferro di Cavallo, termine geografico locale con cui si indica l'insieme delle località Martorano, Ronta, S. Martino in Fiume, Bagnile, S. Giorgio, Pioppa, Calabrina, Villa Calabra.
Bagnile frazione | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Emilia-Romagna |
Provincia | Forlì-Cesena |
Comune | Cesena |
Territorio | |
Coordinate | 44°13′20.44″N 12°15′57.21″E |
Altitudine | 11 m s.l.m. |
Abitanti | 575[1] (2020) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 47522 |
Prefisso | 0547 |
Fuso orario | UTC+1 |
Nome abitanti | bagnilesi |
Patrono | santi Filippo e Giacomo |
Cartografia | |
Geografia
modificaLa frazione è situata 11 km a nord dal centro di Cesena, in territorio pianeggiante, in prossimità del confine fra le province di Forlì-Cesena e Ravenna. Confina con San Giorgio e San Martino in Fiume (frazioni di Cesena) e con Cannuzzo e Pisignano (frazioni di Cervia, in provincia di Ravenna).
Il toponimo
modificaBagnile sarebbe una derivazione di Banolile, che era il nome di un fondo confinante con la corte di S. Giorgio che si trovava nella Pieve di S. Pietro in Cerreto. Il nome Bagnile compare per la prima volta in una pittura nel monastero di S. Vitale a Ravenna.
Storia
modificaLa storia di questa piccola frazione nel cuore dei campi squadrati dalla centuriazione romana è incerta e incerta ne è la sua documentazione; tuttavia sappiamo con certezza che già in epoca romana questa zona aveva un'importanza non trascurabile, infatti i terreni destinati all’agricoltura venivano molto spesso regalati come premio ai generali che in guerra si erano distinti in modo particolare.
È dunque plausibile pensare che nel periodo successivo alla centuriazione e alla conseguente bonifica dei terreni prima paludosi inospitali il territorio incomincia lentamente a popolarsi.[2]
Durante la guerra di Liberazione Bagnile fu teatro di numerosi fatti e crimini contro i partigiani e la popolazione civile da parte delle truppe nazifasciste. Il 29 aprile 1944 furono fucilati per rappresaglia tre giovani del posto dai miliziani fascisti della Guardia Nazionale Repubblicana[3]. Dopo circa tre mesi, il 20 luglio, nel corso di una rappresaglia nazista contro le località di San Giorgio e Bagnile, furono impiccati agli alberi della frazione due partigiani prelevati dalle carceri di Forlì[4].
Monumenti e luoghi d'interesse
modifica- Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo[5]
L’apparizione della Madonna
modificaUna presunta apparizione della Madonna, ripetuta per settimane, ad iniziare dal 21 maggio 1824, si sarebbe avuta lungo la via-rio Veneziana nel territorio fra Pisignano-Villa Inferno di Cervia e fra Pisignano-Bagnile di Cesena l’8 giugno a due pastorelli. Per buona parte di giugno e dei mesi estivi dunque si ebbe in quei luoghi un assembramento di migliaia di persone di giorno e di notte.[6]
Note
modifica- ^ https://www.unionevallesavio.it/documents/1484590/6328000/001_scheda+di+sintesi_Cesena.pdf/1c9ccabe-fc28-49c6-928e-0b35140b45f0
- ^ Centuriazione - Enciclopedia, su Treccani. URL consultato il 5 luglio 2024.
- ^ Atlante delle stragi nazi-fasciste - BAGNILE CESENA 29.04.1944
- ^ Atlante delle stragi nazi-fasciste - BAGNILE CESENA 20.07.1944
- ^ 1341 La Chiesa di Bagnile, su Il Blog di San Giorgio di Cesena, 14 novembre 2013. URL consultato il 10 luglio 2024.
- ^ Le apparizioni della Madonna a Bagnile nel 1824, su Il Resto del Carlino, 30 agosto 2023. URL consultato il 5 luglio 2024.