Volga

fiume russo
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Il Volga, o anche la Volga,[1] (AFI: /ˈvɔlɡa/[2]; in russo Во́лга?, in tataro İdel, anticamente conosciuto come Atil, Itil o Idil) è un fiume della Russia europea; è il più lungo fiume europeo ed è il cuore del più ampio bacino fluviale del vecchio continente.

Volga - Волга
Il Volga a Uglič
StatoRussia (bandiera) Russia
Soggetti federali  Tver'
  Oblast' di Mosca
  Jaroslavl'
  Kostroma
  Ivanovo
  Nižnij Novgorod
  Mari
  Ciuvascia
Tatarstan (bandiera) Tatarstan
  Ul'janovsk
  Samara
  Saratov
  Volgograd
  Astrachan'
  Calmucchia
Lunghezza3 531 km
Portata mediaa Volgograd 8 060 m³/s
Bacino idrografico1 350 000 km²
Altitudine sorgente228 m s.l.m.
NasceRialto del Valdaj
57°15′31″N 32°28′22.01″E
SfociaMar Caspio
45°50′30.01″N 47°58′17″E
Mappa del fiume
Mappa del fiume

Ha le sue origini nel Rialto del Valdaj nella Russia nordoccidentale e sfocia nel mar Caspio, nella sua parte nordoccidentale, dopo 3531 km di corso; prima della costruzione delle numerose dighe e la conseguente formazione dei bacini artificiali a monte delle stesse, la sua lunghezza era di 3.690 km.[3]

Percorso

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Sorgenti e alto corso

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Il Volga a Tver'.
 
Il Volga a Nižnij Novgorod con la barocca Chiesa della Natività degli Stroganov.
 
Il ponte del Giubileo sul Volga costruito a Jaroslavl' nel 2006.

Nasce nella zona collinare del Rialto del Valdaj, nella zona occidentale dell'oblast' di Tver', a una quota di 228 m sul livello del mare nei pressi del villaggio di Volgo-Verchov'e; nel corso superiore, il Volga attraversa piccoli laghi: Maloe e Bol'šoe Verchity, quindi passa attraverso un sistema di grandi laghi noti come laghi dell'Alto Volga: Sterž, Vselug, Peno e Volgo, riuniti nel bacino idrico dell'Alto Volga (Верхневолжское водохранилище).[3][4] Il suo primo affluente (di sinistra) è la Seližarovka, corso d'acqua di 36 km che esce dal lago Seliger. Si dirige dapprima verso sudest attraversando il Valdaj, prendendo successivamente direzione nordorientale qualche chilometro a valle della cittadina di Ržev, costeggiando a nord le alture di Mosca. Alcuni chilometri a monte della importante città industriale di Rybinsk, nell'oblast' di Jaroslavl', il fiume compie una decisa svolta prendendo nuovamente direzione sudorientale.

La costruzione di un imponente sbarramento idroelettrico ha provocato in questo punto la formazione del bacino artificiale di Rybinsk, che interessa prevalentemente però i bacini degli affluenti Šeksna e Mologa, che confluiscono da sinistra. Il Volga prende da qui direzione mediamente est-sudest, scorrendo inizialmente fra sponde piuttosto alte, successivamente, a valle di Kostroma, assumendo il carattere di un fiume di pianura, largo e dalla corrente lenta; presso Gorodec il fiume incontra nuovamente un importante sbarramento idroelettrico, che ha originato il bacino di Gor'kij. La confluenza da destra della Oka segna il confine convenzionale fra l'alto e il medio corso.

Le principali città toccate nell'alto corso, sono (da monte verso valle) Tver', Rybinsk, Jaroslavl', Kostroma, mentre la grande città di Nižnij Novgorod sorge alla confluenza dell'Oka. Città di dimensioni minori, ma tuttavia di una certa rilevanza, sono invece Ržev, Konakovo, Dubna (una delle città del nucleare russo), Kimry, Uglič, Kinešma, le due città gemelle di Gorodec e Zavolž'e, Balachna e, a breve distanza dalla confluenza della Oka, Bor.

Oltre alla Oka, che è il maggiore affluente di destra del Volga (ca. 1500 km), affluenti importanti dell'alto corso sono:

  • Vazuza, affluente di destra che confluisce presso Zubcov;
  • Tverca, che confluisce da sinistra a Tver';
  • Šoša, che confluisce da destra a monte di Konakovo;
  • Medvedica, che confluisce da sinistra nel bacino di Uglič;
  • Nerl', che confluisce da destra nello stesso bacino;
  • Šeksna e Mologa, affluenti di sinistra i cui bassi corsi sono interessati dal bacino di Rybinsk;
  • Kotorosl', affluente di destra che confluisce in corrispondenza della città di Jaroslavl';
  • Kostroma, tributario di sinistra che si unisce al Volga nei pressi della città omonima;
  • Nëmda, che sfocia da sinistra nel bacino di Gor'kij;
  • Unža, che confluisce da sinistra all'estremità settentrionale del bacino di Gor'kij.

Medio corso

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Vista sul Volga dal punto di osservazione vicino al monumento di Valery Chkalov a Nizhny Novgorod. Luglio 2014
 
La ripida sponda destra del Volga nel suo medio corso.

Nel medio corso il Volga scorre con direzione mediamente est-sudest, attraversando la parte centrale della Russia europea; comincia a osservarsi l'asimmetria che si manifesta in maniera più chiara nel basso corso, con la riva destra caratterizzata da sponde piuttosto alte a causa della presenza delle prime propaggini delle alture del Volga, contrapposta a una sponda sinistra bassa.

La maggiore città toccata in questa sezione del corso è Kazan', città "milionaria" capitale della Repubblica Autonoma del Tatarstan; rilevante è anche la città di Čeboksary, capitale della Repubblica della Ciuvascia. Altri centri urbani di qualche importanza, con popolazione dell'ordine delle decine di migliaia di abitanti, sono Lyskovo, Koz'modem'jansk, Zelenodol'sk, Volžsk.

Altri affluenti importanti del medio corso sono (da monte a valle):

  • Kerženec, proveniente dalla sinistra, che sfocia alcune decine di chilometri a valle di Nižnij Novgorod;
  • Sura, proveniente dalla destra (841 km);
  • Vetluga, il maggiore affluente di sinistra del medio corso (889 km);
  • Civil', tributario minore che confluisce poco a monte di Mariinskij Posad;
  • Bol'šaja Kokšaga e Malaja Kokšaga (grande e piccola Kokšaga), provenienti entrambi dalla sinistra, sfociano nel Volga non lontano da Čeboksary, a breve distanza l'uno dall'altro;
  • Ilet', tributario di sinistra che si unisce al Volga presso Volžsk;
  • Svijaga, rilevante tributario dalla destra idrografica, che confluisce poco a monte di Kazan';
  • Kazanka, affluente di sinistra che si unisce al Volga presso Kazan'.

Basso corso

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Il Volga a Ul'janovsk.

Dopo Kazan' il fiume assume direzione sud-sudovest, e riceve dalla sinistra idrografica la Kama (il suo maggiore affluente, 1805 km), entrando all'altezza del bacino di Samara nel suo basso corso e nonché nella zona della steppa. Le sue rive sono in questo tratto marcatamente asimmetriche, a causa della struttura geologica della zona che vede la presenza di grandi faglie:[5] la destra idrografica è interessata dalla cintura continua di bassi rilievi delle alture del Volga, che digradano a "gradoni" verso il fiume in maniera anche abbastanza brusca, mentre la sinistra idrografica è completamente piatta e aperta a oriente.

Il Volga forma in questo tratto numerosi bacini artificiali, originati dai poderosi sbarramenti costruiti in epoca sovietica a scopi idroelettrici. Al margine meridionale delle Alture del Volga, presso la città di Volgograd, il fiume prende nuovamente direzione sudorientale; in questo punto corre a distanza relativamente breve dal corso del Don, tanto da aver reso conveniente la costruzione di un canale di collegamento fra i due fiumi (canale Volga-Don). Dopo Volgograd il fiume entra nella parte terminale del suo corso, entrando nella Depressione caspica; si distaccano da qui numerosi bracci secondari, il principale dei quali è l'Achtuba.

 
Il delta.

Nel suo basso corso il Volga tocca numerosissimi centri urbani, alcuni dei quali di rilevante importanza nel panorama russo. I principali sono Ul'janovsk, Togliatti, Samara, Saratov, Volgograd e, nel delta, Astrachan'; si tratta di città con popolazione superiore al mezzo milione di abitanti (Samara supera addirittura il milione), importanti centri industriali e commerciali della Russia europea, tutti capoluoghi delle rispettive unità amministrative.

La dissimmetria morfologica fa sì che gli affluenti importanti ricevuti nel basso corso confluiscano dalla sinistra idrografica; i principali sono:

  • Bol'šoj Čeremšan, che confluisce nel bacino di Samara;
  • Usa, piccolo affluente che confluisce anch'esso nel bacino di Samara;
  • Sok, che si unisce al Volga fra Togliatti e Samara;
  • Samara, che confluisce in corrispondenza della città omonima;
  • Bol'šoj (grande) e Malyj (piccolo) Irgiz, che confluiscono nel bacino di Saratov a breve distanza dalla cittadina di Vol'sk;
  • Tereška, l'unico affluente destro di rilievo del basso corso, che confluisce poco a monte di Saratov;
  • Eruslan e Bol'šoj Karaman, che confluiscono in corrispondenza del bacino di Volgograd.
 
Il delta del Volga dal satellite.

L'ingresso della zona deltizia del Volga viene individuato, convenzionalmente, nel punto in cui si distacca il ramo deltizio Buzan, 46 km a nord di Astrachan'. L'intero delta ha una lunghezza di circa 160 km, si estende su una superficie di 12.000 km² ed è caratterizzato dalla presenza di oltre 500 bracci distinti, i principali dei quali sono, oltre alla Achtuba e al Buzan, Kamyzjak, Bachtemir, Staraja Volga (vecchia Volga) e Bolda.[3]

 
Il Volga in veste invernale a Tver'

Il regime del Volga può essere considerato rappresentativo della media dei fiumi russi, con l'unica eccezione dei fiumi dell'Estremo oriente russo.[6] Su base annuale, i valori di portata media sono di circa 180 m³/s presso Tver', circa 1.100 presso Jaroslavl', circa 3.000 presso Nižnij Novgorod, salendo a 7.720 a Samara e 8.060 a Volgograd. Questi valori medi di portata corrispondono a uno scarico annuale, nel mar Caspio, di circa 250 km³ di acqua.

L'andamento medio della portata del Volga vede i valori massimi annuali nella stagione primaverile (aprile-maggio), a causa dello scioglimento dei ghiacci e delle nevi di pianura su tutto il corso; viene liberata allora un'imponente massa d'acqua e la portata può salire allora fino a superare i 50.000 m³/s e, prima delle imponenti opere di regolamentazione idraulica, il livello delle acque poteva salire anche di 10-12 metri nel corso superiore e oltre i 16 nel corso inferiore.[6] In totale, nei due mesi primaverili viene scaricato circa il 60% della portata annuale.[6]

L'estate vede una rapida diminuzione della massa d'acqua trasportata; i massimi annui di precipitazione caratteristici dei climi continentali non riescono a controbilanciare l'elevata traspirazione della vegetazione e l'intensa evaporazione derivante dalle alte temperature, risultando in un minimo annuale di portata nei mesi centrali di luglio e agosto.

L'abbassamento delle temperature che si ha nei mesi autunnali (settembre e ottobre) produce un leggero incremento del deflusso, che torna tuttavia ad abbassarsi gradualmente con l'approssimarsi della stagione invernale, in cui si raggiunge un altro minimo annuo, dato dalla concomitanza della diminuzione delle precipitazioni atmosferiche e del congelamento del fiume. Il periodo di gelo è variabile: nell'alto corso va, in media, dalla fine di novembre a metà aprile, mentre nella zona del delta è più breve dal momento che interessa il periodo fra i primi di dicembre e la metà di marzo.

Portate medie mensili

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Portata media mensile (in m³/s)
Stazione idrometrica: Volgograd - bacino sotteso: 1.360.000 km² (1879-1984)

Bacino idrografico

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Il bacino idrografico del Volga copre una superficie di 1.360.000 km2, pari a circa un quarto della superficie complessiva della Russia europea, della quale occupa quasi l'intera zona centrale estendendosi dalla Russia occidentale fino al pedemonte occidentale degli Urali. Si tratta di un territorio prevalentemente piatto e aperto, dove i rilievi, che tuttavia non mancano, sono ovunque rappresentati da colline di altezza molto modesta; il basso corso interessa la zona della depressione caspica, dove anzi le quote si portano sotto il livello medio degli oceani fino a un massimo di 28 metri.

Quest'area è interessata da differenti ecosistemi; le zone più settentrionali del bacino sono comprese nella fascia della foresta boreale di conifere, che nelle zone più occidentali diventa foresta mista di latifoglie e conifere; il medio corso segna una sorta di confine fra la zona della steppa (a sud) e quella della taiga (a nord), mentre il basso corso si estende interamente nella zona della steppa, che diventa più arida man mano che si procede verso sud e aumentano le temperature estive; la zona del delta è situata in una zona di steppa simile al semideserto dell'Asia centrale.

Affluenti

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Fiume Lunghezza Provenienza idrografica Distanza dalla foce[7] Bacino idrico
Seližarovka 36 km sinistra 3 412 km
Vazuza 162 km destra 3 242 km bacino di Vazuza
Tverca 188 km sinistra 3 084 km
Šoša 163 km destra bacino di Ivan'kovo
Dubna 167 km destra 2 962 km bacino di Uglič
Medvedica 259 km sinistra 2 917 km bacino di Uglič
Nerl' 112 km destra 2 908 km bacino di Uglič
Kašinka 128 km sinistra 2 889 km bacino di Uglič
Korožečna 147 km sinistra 2 830 km bacino di Rybinsk
Sit' 159 km sinistra bacino di Rybinsk
Mologa 456 km sinistra bacino di Rybinsk
Suda 184 km sinistra bacino di Rybinsk
Šeksna 139 km sinistra bacino di Rybinsk
Sogoža 129 km sinistra bacino di Rybinsk
Kotorosl' 132 km destra 2 623 km bacino di Gor'kij
Kostroma 354 km sinistra bacino di Gor'kij
Mera 152 km sinistra 2 428 km bacino di Gor'kij
Nëmda 146 km sinistra 2 374 km bacino di Gor'kij
Unža 426 km sinistra 2 372 km bacino di Gor'kij
Uzola 147 km sinistra 2 265,6 km
Oka 1 500 km destra 2 231 km
Kud'ma 144 km destra 2 182 km
Kerženec 290 km sinistra 2 142 km bacino di Čeboksary
Sura 841 km destra 2 064 km bacino di Čeboksary
Vetluga 889 km sinistra 2 029 km bacino di Čeboksary
Rutka 153 km sinistra 2 016 km bacino di Čeboksary
Civil' 170 km destra 1 939 km
Bol'šaja Kokšaga 294 km sinistra 1 925 km bacino di Samara
Malaja Kokšaga 194 km sinistra 1 920 km bacino di Samara
Ilet' 204 km sinistra 1 875 km bacino di Samara
Svijaga 375 km destra 1 851,6 km bacino di Samara
Kazanka 142 km sinistra 1 826 km bacino di Samara
Kama 1 805 km sinistra 1 804 km bacino di Samara
Bol'šoj Čeremšan 336 km sinistra 1 551 km bacino di Samara
Usa 76 km destra 1 489 km bacino di Samara
Sok 363 km sinistra 1 429 km bacino di Saratov
Samara 594 km sinistra 1 398 km bacino di Saratov
Čapaevka 298 km sinistra 1 362 km bacino di Saratov
Syzranka 168 km destra 1 269 km bacino di Saratov
Čagra 251 km sinistra 1 209 km bacino di Saratov
Malyj Irgiz 235 km sinistra 1 150 km bacino di Saratov
Bol'šoj Irgiz 675 km sinistra 1 096 km bacino di Volgograd
Bol'šoj Karaman 198 km sinistra 1 035 km bacino di Volgograd
Tereška 273 km destra 1 023 km bacino di Volgograd
Eruslan 278 km sinistra 802 km bacino di Volgograd
Achtuba 537 km sinistra braccio deltizio

Importanza economica

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Oltre che molto importante dal punto di vista storico, il fiume Volga è fondamentale anche dal punto di vista economico anche considerato che in ogni epoca precedente lo sviluppo delle ferrovie i fiumi sono stati l'unica via di comunicazione utilizzata in una nazione immensa e senza strade; il bacino del Volga è al giorno d'oggi l'area più popolata e vitale dell'intera federazione, "cuore" della parte più vitale della Federazione Russa e sede della gran parte delle sue città più antiche e importanti.

Nel medio bacino del Volga, nella zona della Repubblica Autonoma del Tatarstan, si trova un'importante zona di estrazione petrolifera, fatto questo che provoca anche un elevato tasso di inquinamento delle acque. La zona del delta, così come il vicino Mar Caspio, è famosa per la sua pescosità; Astrachan', sul delta, è il centro dell'industria del caviale.

Favorito in questo da un bacino pressoché totalmente pianeggiante, al Volga fa capo una complessa rete di canali, che consentono di raggiungere quasi ogni punto della Russia europea: il Canale Volga-Don e il Canale Mariinsk formano una via d'acqua continua navigabile che collega il Mar Bianco, il Mar Baltico, il Mar Caspio, il Mar d'Azov e il Mar Nero; la costruzione del canale Mosca-Volga ha inserito anche la città di Mosca in questa immensa rete navigabile.

 
Lo sbarramento idroelettrico di Ivan'kovo.

Un altro aspetto di capitale importanza per la Russia moderna è dato dallo sfruttamento dell'enorme potenziale idroelettrico del fiume, cominciato negli anni dell'industrializzazione forzata voluta da Stalin a partire dagli anni trenta. Lungo il corso del fiume si trovano alcune tra le più grandi centrali idroelettriche russe, che hanno avuto come effetto la formazione di numerosi laghi artificiali. I più importanti di questi sono (da nord a sud) le riserve d'acqua di Rybinsk, Nižnyj Novgorod, Samara e Volgograd. L'impatto ambientale di queste opere colossali è stato ovviamente commisurato alle loro dimensioni: la continua interruzione del normale flusso d'acqua ha provocato rallentamenti della già non veloce corrente, con importanti ripercussioni sugli ecosistemi fluviali.

Ponti e attraversamenti

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  Lo stesso argomento in dettaglio: Ponti sul Volga.

Lungo i 3531 chilometri del suo corso il fiume Volga è attraversato da alcune decine di ponti e altri attraversamenti. Il primo di essi si trova nel villaggio di Volgo-Verchov'e, a poca distanza dalle sorgenti del fiume, ed è una passerella pedonale in legno di soli due metri. Il ponte più lungo è il Ponte Prezidentskij a Ul'janovsk, di 5825 metri.

In corrispondenza di Nižnij Novgorod il fiume è attraversato anche da una funivia, inaugurata nel 2012, con una lunghezza complessiva di ben 3661 metri (861 dei quali al di sopra dell'acqua) e in grado di trasportare mediamente 5000 passeggeri al giorno.[8]

Il Volga nella storia

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Il basso corso del Volga, ritenuto la culla delle civiltà protoindoeuropee, era abitato fin dal I millennio a.C. da Sciti, Unni e altri popoli di ceppo turco; il fiume è citato dallo storico Tolomeo di Alessandria nella sua opera Geografia (Libro 5, Capitolo 8, seconda mappa dell'Asia), dove lo chiama con l'appellativo Rha, antico nome che gli Sciti avevano dato al fiume. Tolomeo credeva che il Don e il Volga condividessero la stessa sorgente, che scaturiva dalle Montagne Iperboree. Nei secoli successivi, il fiume continuerà a giocare un importante ruolo nelle migrazioni delle popolazioni asiatiche verso l'Europa.

A partire dal periodo altomedievale nel bacino del fiume fiorirono diversi stati: alla confluenza del Kama nel Volga nacque e si sviluppò, a partire dal VII secolo e fino al XIII, l'entità politica denominata Bulgaria del Volga; il basso corso del fiume era invece, nello stesso torno di tempo, controllato dal khanato di Khazaria. Le città di Atil, Saqsin e Saraj, site sulle sue rive, erano tra le più grandi del mondo medievale. Il Volga era inoltre un'importante via commerciale che collegava la Scandinavia e il Khaganato di Rus' con la Bulgaria del Volga, la Khazaria e la Persia. Con il successivo disgregamento del Khaganato di Rus', a partire 870, il Volga perse gradualmente la sua importanza come rotta commerciale alto-medievale a favore del Dnepr.[9]

 
Molti templi e monasteri ortodossi sono situati lungo le rive del Volga.

I khazari delle regioni meridionali del bacino furono in seguito rimpiazzati dai kipchaki, dai kimeki e infine dai mongoli, che fondarono l'Orda d'oro, importante entità politica che gravitava sul basso corso del Volga e che, pur non esercitando mai un controllo diretto sulla Russia lasciò un'impronta indelebile nello sviluppo successivo dello Stato russo, ma anche sulla cultura e sulla lingua della popolazione russa. La caduta di questo Stato provocò la sua divisione nel Khanato di Kazan' e nel Khanato di Astrachan', la cui conquista, avvenuta nel corso del XVI secolo, segnò il completamento della "russificazione" del corso del fiume. Il Volga è intimamente legato alla cultura e alla tradizione russa; il profondo attaccamento nei confronti del Volga delle genti russe è testimoniato dalle opere letterarie sorte in seno alle stesse, come ad esempio il Canto della schiera di Igor, composto nel XII secolo,[10] e la canzone dei barcaioli del Volga.

Durante la Guerra civile russa il Volga, specialmente il suo basso corso, fu un importante fronte di battaglia; percorso da navi da guerra appartenenti a tutti gli schieramenti. Nel 1918 la Flotta Rossa del Volga partecipò alle operazioni che respinsero l'Armata Bianca, fino a Kazan' lungo la Kama e successivamente raggiungendo Ufa, sul fiume Belaja.[11]La costruzione da parte del regime sovietico di enormi dighe a scopo idroelettrico, avvenuta a partire dagli anni trenta, comportò lo spostamento forzato di un imponente numero di persone nonché la distruzione di importanti reperti storici. Ad esempio, la cittadina di Mologa, nell'alto corso, fu sommersa in seguito alla formazione del grande bacino artificiale di Rybinsk (l'allora più grande lago artificiale del mondo); la costruzione della diga presso Uglič, nella oblast' di Jaroslavl', e la conseguente formazione del bacino artificiale omonimo, comportò un'analoga sorte per numerosi monasteri con edifici del XV secolo nonché dell'antico insediamento di Sknjatino.[12]

In tempi più recenti, la città situata sulla grande ansa del Volga, oggi conosciuta come Volgograd, è stata testimone della sanguinosa Battaglia di Stalingrado, nella quale le forze militari dell'Unione Sovietica e della Germania nazista si fronteggiarono per il controllo del fiume. Il Volga infatti era (e continua a essere) una vitale rotta di trasporto tra la Russia e il Mar Caspio, che consente l'accesso ai giacimenti petroliferi di Apšeron.

Hitler era intenzionato a garantire alla Germania lo sfruttamento dei giacimenti petroliferi dell'Azerbaigian al fine di rifornire con il greggio lì estratto le future conquiste naziste. Qualora avesse conquistato la città, i nazisti avrebbero inoltre potuto spostare le proprie armate nella Russia settentrionale, sfruttando la capillare rete di fiumi e canali navigabili. Tale motivazione spinse entrambi i contendenti a far convergere un gigantesco numero di truppe e di carri armati sulle sponde del fiume.[13]

La regione del Volga è stata anche sede di una minoranza tedesca, i tedeschi del Volga; negli anni tra le due guerre mondiali una parte della regione venne eretta a Repubblica Autonoma all'interno dell'URSS.

  1. ^ Fausto Raso, De articulo, su Pillole linguistiche, Dizionario italiano, 28 ottobre 2009. URL consultato l'11 ottobre 2020.
    «Si dice, generalmente, che i nomi dei fiumi che terminano in -o, in -e e in -i sono di genere maschile: il Tevere, il Tamigi, il Ticino; quelli la cui terminazione è in -a sono, prevalentemente, femminili: la Senna, la Garonna. Ma come la mettiamo con il fiume Volga? Stando alla regola dovrebbe essere femminile: la Volga. Nell’uso comune sentiamo, invece, il Volga. Perché? Il motivo è semplicissimo: Volga è femminile in russo e in francese; maschile in spagnolo e in questo genere si usa, generalmente, anche in italiano. La forma originaria femminile si incontra, però, presso alcuni scrittori come il D’Annunzio che scrive "dalla Volga al Golfo Persico". Il genere femminile, per tanto, non è da considerare erroneo perché rispecchia la forma originaria russa come usano, soprattutto, gli slavisti.»
  2. ^ Bruno Migliorini et al., Scheda sul lemma "1097751", in Dizionario d'ortografia e di pronunzia, Rai Eri, 2010, ISBN 978-88-397-1478-7.
  3. ^ a b c Grande enciclopedia sovietica - Volga
  4. ^ (RU) O-36 (JPG), su maps.vlasenko.net. URL consultato il 23 agosto 2023.
  5. ^ Istituto Geogr. De Agostini. Enciclopedia Geografica, ediz. speciale per il Corriere della Sera, vol. 6, pag. 123.
  6. ^ a b c Istituto Geogr. De Agostini. Enciclopedia Geografica, ediz. speciale per il Corriere della Sera, vol. 6, pagg.129-130.
  7. ^ Questo valore indica la distanza del punto di confluenza del fiume dalla foce del Volga
  8. ^ (EN) Nizhegorodskie ropeways, su nnkd.ru. URL consultato il 23/02/2019 (archiviato dall'url originale il 24 febbraio 2019).
  9. ^ Noonan, "Silver Crisis" 41-50; Noonan, "Fluctuations in Islamic Trade" passim
  10. ^ Volga River, su volgawriter.com. URL consultato il 31 luglio 2008 (archiviato dall'url originale il 20 giugno 2010).
  11. ^ Brian Pearce, Introduction to Fëdor Raskol'nikov s "Tales of Sub-lieutenant Ilyin."
  12. ^ Paul R. Josephson. Industrialized Nature: Brute Force Technology and the Transformation of the Natural World. Island Press, 2002. ISBN 1-55963-777-3. Page 31.
  13. ^ The Battle of Stalingrad

Bibliografia

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  • Istituto Geografico De Agostini. Enciclopedia geografica, edizione speciale per il Corriere della Sera, vol. 6. RCS Quotidiani s.p.a., Milano, 2005. ISSN 1824-9280 (WC · ACNP).
  • Istituto Geografico De Agostini. Grande atlante geografico del mondo, edizione speciale per il Corriere della Sera. Milano, 1995.
  • Richard Pipes. La Russia. Potere e società dal Medioevo alla dissoluzione dell'ancien régime. Leonardo editore, Milano, 1992. ISBN 88-355-0136-9.

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