Acrolito
L'acròlito (in greco antico: ἀκρόλιθος?, akròlithos, "dalle estremità di pietra"[1], da àkros, "in cima, alto, estremo" e lithos, "pietra"), è un tipo di statua che presso gli antichi Greci - e talora anche presso i Romani - veniva realizzata solo nella testa, nelle braccia o mani e nei piedi, utilizzando pietra, marmo o avorio; tutto il resto della statua veniva realizzato con materiale meno pregiato o deperibile (p. es. legno) o non esisteva affatto, trattandosi unicamente di una struttura di sostegno o di una impalcatura che manteneva le estremità scolpite. Questa struttura veniva poi rivestita con veri panneggi in tessuto.
Utilizzo
modificaL'acròlito veniva utilizzato soprattutto per statue di divinità destinate ad essere esposte nei templi al culto dei fedeli. Si ricordano alcuni esempi:
- a Pompei gli acroliti di Iside trovati nel tempio di Iside, oggi conservati nel Museo archeologico nazionale di Napoli;
- a Punta Alice, l'antica Krimisa, l'acrolito di Apollo, oggi conservato al Museo Nazionale della Magna Grecia.
- ad Aidone, gli acroliti di epoca greca arcaica appartenenti verosimilmente alle dee Demetra e Persefone, oggi conservati al Museo archeologico di Aidone;
- la statua colossale raffigurante Augusto nel ruolo di "Pontefice Massimo", alta circa 12 m, ospitata nella cosiddetta "Aula del Colosso" nel foro di Augusto a Roma.
- la statua colossale di Costantino I, alta circa 13 m, in posizione assisa, presente anticamente nell'abside della basilica di Massenzio e Costantino nel Foro Romano a Roma, ora le parti marmoree, sopravvissute ai saccheggi, sono collocate nel cortile del Palazzo dei Conservatori del Museo Capitolino.
Statue simili che hanno le estremità in legno possono chiamarsi acroxile.
Note
modifica- ^ (EN) Henry Liddell e Robert Scott, ἀκρόλιθος, in A Greek-English Lexicon, 1940.
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Collegamenti esterni
modifica- (EN) acrolith, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.