Litfiba

gruppo musicale italiano

I Litfiba sono un gruppo musicale rock italiano formatosi a Firenze nel 1980 e tuttora in attività. Il nome nasce dall'indirizzo telex della storica sala prove utilizzata dalla band sin dagli esordi, situata nella fiorentina via de' Bardi al civico 32: "L" (prefisso telex), "IT" (Italia), "FI" (Firenze), "BA" (via de' Bardi).

Litfiba
Paese d'origineItalia (bandiera) Italia
GenereNew wave
Rock
Pop rock
Periodo di attività musicale1980 – in attività
EtichettaMateriali Sonori
Ira Records
Cgd
Emi
Edel
Sito ufficiale

La nascita del gruppo si deve a Federico Renzulli (chitarrista e oggi detentore del marchio) che, tramite annuncio su di una rivista locale, incontra quattro ragazzi, come lui cultori del genere punk (all'epoca in fase di iniziale declino), dell' hard rock (di matrice '70), ma soprattutto della new wave.

Il loro suono anni '80 è una personale chiave di lettura della new wave e, nei primissimi anni, anche delle avanguardie teatral-musicali: creano una vera e propria "wave rock mediterranea" capace di coniugare il fascino etnico dei suoni con la spigolosità delle atmosfere dark anglofone.

Negli anni '90 i Litfiba si propongono prima con un grintoso e selvaggio rock latineggiante, successivamente con un talentuoso pop-rock riscuotendo ampio successo.

Dal 2000 in poi la band torna a sonorita' decisamente rock, come testimoniano soprattutto l'album "Insidia" e l'ep "Five On Line". Nonostante il tappeto sonoro abbia riguadagnato in qualita' molto pubblico sembra però rimpiangere il carisma dell'originale timbro vocale di Pelu'. La sostituzione dello storico cantante del gruppo e' avvenuta infatti nel 1999. Con il singer Gianluigi Cavallo dal 2000 al 2006 e con Filippo Margheri dal 2008 ad oggi.

Biografia

Fase 1 (1980-1989): la band a cinque e la trilogia del potere

La band originaria è formata da cinque elementi: Ghigo Renzulli alla chitarra, Gianni Maroccolo al basso, Antonio Aiazzi alle tastiere, Francesco Calamai alla batteria e Piero Pelù alla voce.

Il gruppo è in questo periodo influenzato fortemente dal punk e dalla nascente new wave, generi molto in voga in quel periodo nel panorama musicale europeo e di cui Firenze fu una piccola capitale italiana grazie a band come Diaframma, Moda, Neon e per l'appunto gli stessi Litfiba. Secondo la leggenda, anche se recentemente sono sorti dei dubbi sulla veridicità della data, l'esordio vero e proprio è avvenuto il giorno 8 dicembre 1980, giorno dell'uccisione di John Lennon, alla "Rockoteca Brighton" (che è in realtà un'appendice della casa del popolo di Settignano, vicino Firenze). La band successivamente incide il primo EP contenente cinque pezzi intitolato Guerra nel 1982. Calamai, intanto, lascia il posto a Renzo Franchi. A Guerra seguirà, l'anno successivo, un 45 giri, Luna/La Preda, derivante dalla vittoria del "2° festival rock italiano".

I successivi lavori del gruppo sono molteplici. I più importanti sono l'Eneide di Krypton (1983), raccolta di brani strumentali scritti per uno spettacolo teatrale, e l'EP Yassassin la cui title-track è una cover di David Bowie. In questo periodo, la band comincia anche a farsi conoscere ed apprezzare soprattutto fuori dall'Italia.

La "trilogia del potere"

Unitisi all'etichetta IRA i cinque (con l'arrivo di Luca de Benedictis, detto Ringo de Palma, alla batteria) partecipano alla compilation della stessa (Catalogue Issue) con due brani inediti ("Versante Est" ed "Onda Araba") per poi finalmente pubblicare il primo vero LP, Desaparecido, che li propone al grande pubblico e li fa uscire dall'underground. L'album viene accolto benissimo dagli ambienti più attenti al rock e la band diviene presto un oggetto di culto per molti appassionati che non mancano di accorrere ai concerti dove si scatena una grande energia vitale anche grazie al carisma di Pelù, frontman istrionico che unisce un gusto per la teatralità a una selvaggia attitudine punk. Ma tutta la band è una macchina perfetta, con il pulsante basso di Maroccolo, i colori delle tastiere di Aiazzi, le scosse elettriche di Renzulli e il preciso drumming di Ringo De Palma.

Desaparecido sarà seguito da Transea (EP dell'86) e dal secondo album, il più ambizioso: 17 Re, registrato in soli tre mesi e da molti ritenuto il migliore album della band. Con questo disco i Litfiba danno una scossa a tutto il panorama italiano e fanno sperare persino in un'alternativa europea, latina, allo strapotere anglosassone nella musica alternativa dell'epoca. Le canzoni che lo compongono sono molto eterogenee. Ne rimane esclusa una, proprio "17 re" la cui esistenza è comprovata seppure sia non solo inedita ma anche introvabile. Dal tour successivo sarà tratto il live 12-05-87 Aprite i Vostri Occhi, il loro primo disco dal vivo, registrato al Tenax di Firenze.

L'album successivo, Litfiba 3, nel 1988, viene annunciato come il capitolo conclusivo della "trilogia del potere", una ideale saga ispirata dal rifiuto di ogni forma di totalitarismo, e del quale concettualmente fanno parte anche "Desaparecido" e "17 Re". Meno sognante dei precedenti ma ugualmente suggestivo, è l'ultimo lavoro ove prevalgono le influenze dark e wave che continueranno comunque ad affiorare timidamente nel sound della band. Rinunciando a forme di promozione classiche, come quella televisiva, i Litfiba riescono a raggiungere livelli di popolarità impensabili per un gruppo rock italiano e Pirata, realizzato dal vivo e in studio nel 1989, li consacra definitivamente. La formazione subisce poi un decisivo mutamento. Gianni Maroccolo lascia la band, attratto dalle sue passioni per la produzione artistica. Ringo de Palma, purtroppo, si allontana a tempo indeterminato per problemi di salute. La sua tragica scomparsa avverrà nel '90.

Fase 2 (1990-1999): Piero e Ghigo, la tetralogia degli elementi

Piero e Ghigo divengono i leader della band, a loro ed Aiazzi si uniscono Roberto Terzani al basso, Daniele Trambusti alla batteria e Candelo Cabezas alle percussioni. Dal "Pirata tour" la band trae una VHS dal vivo.

Pelù e Renzulli si mettono quindi a lavorare sul materiale del nuovo disco che esce nel 1990: El Diablo. Anche in questo caso, dal trionfale tour (che vede come secondo chitarrista Federico Poggipollini), verrà tratta una videocassetta. El Diablo celebra idealmente l'elemento Fuoco e segna una evoluzione stilistica della band, i cui arrangiamenti tendono sempre più verso il rock. Con questo disco i Litfiba si aprono ad un maggiore consenso di pubblico, non solo italiano, riscuotendo ampio successo. La title-track è tuttora uno degli anthem rock per antonomasia, mentre "Il Volo" è dedicata alla tragedia del batterista Ringo De Palma e "Proibito" diventa un inno all'antiproibizionismo.

Sogno ribelle (1992) è la prova di questo nuovo corso: è un'antologia di brani del periodo precedente riveduti e corretti in una veste più rock. In essa sono inclusi anche pezzi live e l'inedito "Linea d'ombra". Ne seguirà anche la versione vhs: una raccolta di videoclip, qualche live già edito e una lunga ed inedita intervista atte a documentare il nuovo stile dei Litfiba.

L'anno successivo, con Franco Caforio alla batteria al posto di Trambusti, esce l'album più rock e "duro" del gruppo, Terremoto. Il disco raggiunge la seconda posizione della classifica FIMI. È un lavoro pregno di rock massiccio, talora ai confini del metal, ispirato dalle vicende politiche e sociali che sconvolsero il panorama italiano in quei mesi. Dedicato all'elemento Terra, prevede liriche che trattano il tema della mafia e della televisione, del fascino perverso del denaro, dei mutamenti politici e sociali in corso in Italia e ancora dell'antimilitarismo. Al relativo tour non prenderà parte Poggipollini.

Passati dalla CGD alla EMI (con varie traversie giuridiche che porteranno all'uscita di numerose compilation non autorizzate) i Litfiba pubblicano Colpo di coda, testimonianza live del "Terremoto tour", un doppio album con due inediti ("A Denti Stretti" e "Africa") e nella prima edizione anche il booklet fotografico, realizzato da Alex Maioli, "Novantanovefoto".

Nel 1995 i Litfiba cambiano nuovamente organico: il basso passa da Terzani (che rientrerà nel tour successivo alla seconda chitarra) a Daniele Bagni, e la band dà vita al terzo LP della Tetralogia degli elementi: come El Diablo celebrava il Fuoco e Terremoto la Terra, Spirito tratta l'Aria. Prodotto dai Litfiba stessi con la collaborazione di Rick Parashar, il produttore divenuto celebre per "Ten" dei Pearl Jam. Il disco intraprende una strada diversa dai più recenti lavori, con canzoni più solari, fantasiose e positive. "Spirito" diventa un singolo di grande successo, così come in precedenza era stato per l'opener del disco "Lo Spettacolo" e come sarà per la tzigana "Lacio Drom", tre autentiche hit del combo toscano.

Il gruppo poi pubblica Lacio drom una VHS contenente filmati del dietro le quinte dello "Spirito tour", unita a un cd con i singoli di "Spirito" remixati e varie testimonianze di brani dal vivo. Una chicca l'intervista di Pelù al Venerabile Maestro della Loggia massonica P2 Licio Gelli, uno dei personaggi più controversi della storia italiana, che il cantante ha sfrontatamente "pizzicato" nella sua villa di Arezzo.

L'elemento mancante della quadrilogia, l'Acqua, è il centro tematico e sonoro di Mondi sommersi, l'album dell'ulteriore trionfo della band (oltre 700.000 copie in breve tempo), che vede l'uscita dalla band di Aiazzi, mentre Terzani svolge qui il doppio ruolo di tastierista e secondo chitarrista. La più grande tournée della band dà vita a due testimonianze: una VHS il cui ricavato va alle popolazioni colpite dal terremoto in Umbria e Marche ed un doppio cd, entrambi usciti come Croce e delizia, dedicato alla memoria del percussionista Candelo Cabezas anch'egli prematuramente scomparso.

L'ultimo capitolo della storia dei Litfiba con Pelù come vocalist è Infinito (album dedicato all'elemento mancante, il Tempo, ma criticato da molti per il suono molto leggero e per le linee vocali del cantante, giudicate dai fan della prima ora troppo suadenti). Nonostante tutto riesce ad attirare il pubblico e a vendere 900.000 copie, di gran successo sarà anche la relativa tournée con il tutto esaurito nei palazzetti. Al termine del tour Piero Pelù decide di abbandonare il sentiero Litfiba dedicandosi a quello solista con le sue scelte musicali. L'ultimo concerto del cantante con i Litfiba è al "Monza Rock Festival 1999". Nel suo turbolento addio Pelù porta con sé nella sua nuova avventura da solista tutti i componenti degli ultimi anni: Bagni, Terzani e Caforio.

Fase 3 (2000-2006): La rifondazione con la voce di Cabo e il ritorno di Aiazzi

Ghigo Renzulli rimane dunque proprietario del marchio Litfiba, che del resto è sin dagli esordi il suo pseudonimo alla SIAE. Il chitarrista decide di ricominciare il cammino immediatamente, con una band del tutto rinnovata e ringiovanita: il nuovo vocalist è il parmense Gianluigi Cavallo, detto "Cabo", sconosciuto al grande pubblico; basso e batteria vanno invece alla sezione ritmica del gruppo dei Malfunk: Gianluca Venier e Ugo Nativi.

La band fa quindi uscire agli inizi del 2000 l'album Elettromacumba che supera le 150.000 copie vendute. Il sound è decisamente più rock degli ultimi lavori. Accanto ai singoli (la title track, la ruvida "Spia" e la ballata "Il Giardino della Follia") si segnalano anche brani più ricercati come "Dal tramonto all'alba" e "Profumo". Costretti a confrontarsi con un pubblico disorientato nel vedere una band priva di quello che era stato l'uomo da copertina per quasi vent'anni, i Litfiba si imbarcano nell'"Elettrotour", con Mauro Sabbione alle tastiere (collaborò ad "El Diablo") che li riporta a dimenticare i palasport e quindi a suonare in piazze e locali come agli esordi. Il periodo successivo al tour vede l'innovativa idea del Live on Line: 15 brani (tratti dal recente tour) vengono messi sul web tramite il portale Lycos in modo che chiunque li possa scaricare e ascoltare liberamente, andandosi a creare un vero e proprio CD completo di copertina ufficiale.

Il gruppo, che nonostante le difficoltà mantiene un importante zoccolo duro di fan, si mette poi a lavorare sul nuovo album, con un ennesimo cambio tra i membri: Nativi lascia il posto alla batteria di Gianmarco Colzi, ex Rock Galileo. Il nuovo lavoro esce verso la fine del 2001. E'Insidia(2001), che vende circa 50.000 copie. Questo disco presenta toni più oscuri, testi con una forte connotazione simbolica, utilizzo copioso dell'elettronica e chitarre aggressive. Poco pubblicizzato, fra i fan è considerato il migliore disco dell'"era-Cavallo". La band trascorre l'anno successivo in un tour al termine del quale viene contattata per realizzare la colonna sonora per l'Italia del videogioco "Tomb raider 6 - The Angel of Darkness": nasce così il singolo "Larasong". In occasione della realizzazione del brano si riavvicina alla band lo storico tastierista Antonio Aiazzi, che permarrà nella formazione toscana nei due anni di concerti che seguiranno: nel "Lara Tour" ('03) e nello "04 Tour" la cui ultima data è stata scelta per girare il dvd "Cento giorni verso est", realizzato dal fanclub della band.

Nel 2003 la band pubblica The Platinum Collection, un triplo cd contenente i maggiori successi incisi fra il 1994 e il 2001. Fanno parte di tale best of anche 7 tracce live inedite tratte dal "Lara tour".

Per il nuovo disco si dovrà attendere il 2005, quando la band pubblica Essere o sembrare, meno ispirato del precedente, forse per le nuove tensioni artistiche che, ancora una volta nella sua storia, la formazione deve affrontare. Comunque, il lavoro contiene due pezzi molto apprezzati dalla critica come "Sottile ramo" e "La tela del ragno". La breve tournée seguita, seppur contraddistinta dalla solita professionalità, si chiude in sordina a causa dei suddetti problemi. La fine di questo ciclo vitale del gruppo non tarda infatti ad arrivare. Gianluigi Cavallo, Antonio Aiazzi, Gianluca Venier e Gianmarco Colzi lasciano la band seppure - a quanto trapelato - in maniera sostanzialmente amichevole.

Fase 4 (2008 - Oggi): Renzulli riparte da Terzani e dal nuovo cantante Filippo Margheri

Nell'estate del 2008 viene annunciato il ritorno in attività della band che, oltre Renzulli, propone al basso il rientrante Roberto Terzani, polistrumentista della band per tutti gli anni 90. Alla voce debutta invece Filippo Margheri, giovane cantante toscano proveniente da un gruppo underground fiorentino: i Miir. Completa la line-up la batteria del giovane turnista Pino Fidanza, ex batterista della band Scaramouche.

I Litfiba tornano ad un rock aggressivo e scelgono la rete per ripresentarsi al pubblico: pubblicano il videoclip dell'inedito "Effetti Collaterali". Il lento svelarsi prosegue con il Five on line, un ep diffuso solo in formato digitale composto da 5 pezzi registrati in presa diretta in sala prove: tre inediti ("Sepolto vivo", "Effetti collaterali 1.1" e "Terra di nessuno") e due del repertorio ("Animale di zona" e "Luce che trema"). Successivamente vengono pubblicate in streaming "La rabbia in testa", una nuova semi-ballad, e "Sepolto Vivo 1.1", nelle quali ricompaiono anche le tastiere, per l'occasione suonate da Lorenzo Tirinnanzi. In attesa di andare in studio per la registrazione del nuovo album, i Litfiba tastano il terreno con due concerti: una "prova aperta" ad Aosta e un'unica data a Modena il 12 settembre, dopo l'annullamento della prevista mini-tournèe.

Formazioni

Negli anni il gruppo ha subito molte trasformazioni. Del nucleo originario degli anni '80 è rimasto soltanto Federico Renzulli. La formazione attuale è costituita da:

Ex componenti

Turnisti

Discografia

  Lo stesso argomento in dettaglio: Discografia dei Litfiba.

Album

Singoli

Discografia non ufficiale

Videografia ufficiale

Note


Collegamenti esterni

Bibliografia

  • Ronzani, S. (1990) Proibito. La biografia ufficiale dei Litfiba, Roma, Arcana Editore|Edizioni Arcana. Nel '93 ne fu stampata una versione aggiornata.
  • Ronzani, S. (1993) Terremoto. I brani dei Litfiba e la loro storia, Roma, Edizioni Arcana
  • AA.VV. (1997) I miti musica: Litfiba, Milano, Mondadori
  • Cotto, M.; Pelù, P. (2000) Perfetto difettoso, Milano, Mondadori,
  • Gugliemi, F. (2000) A denti stretti. La vera storia dei Litfiba, Firenze, Giunti Editore|Giunti, ISBN 9788809017290
  • Battigelli P. (2003) "Guitar heroes. Ritratti di cento chitarristi leggendari", Editori Riuniti.
  • Casini B. (2003) "Frequenze Fiorentine" Arcana Editore|Edizioni Arcana.
  • Cilia, R. (2009) Rue Des Bardes, Tolentino, Edizioni Montag, ISBN 9788895478715

Voci correlate

Altri progetti

  Portale Rock: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di Rock