Protocollo di Lisbona
Il Protocollo di Lisbona al Trattato sulla riduzione delle armi strategiche del 1991[1] è una convenzione internazionale firmata dai rappresentanti di Bielorussia, Kazakistan, Russia e Ucraina finalizzata a riconoscere i quattro Stati come successori dell'Unione Sovietica negli obblighi che gravavano sulla stessa, ai sensi del trattato START I. Il protocollo è stato sottoscritto anche dagli Stati Uniti d'America ed è stato firmato da tutte le parti a Lisbona, Portogallo, il 23 maggio 1992. Per l'esecuzione delle attività derivanti da tale trattato è stato previsto l'utilizzo unicamente della lingua inglese e russa.[2]
Protocollo di Lisbona | |
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Tipo | trattato multilaterale chiuso |
Firma | 23 maggio 1992 |
Luogo | Lisbona |
Efficacia | 5 dicembre 1994 |
Parti | Bielorussia Kazakistan Russia Stati Uniti Ucraina |
Firmatari | Russia Bielorussia Ucraina Kazakistan e Stati Uniti d'America |
Lingue | bielorusso, inglese, kazako, russo e ucraino |
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Con l'adesione a tale protocollo, la Bielorussia, il Kazakistan e l'Ucraina si impegnarono a cedere le armi nucleari presenti nel loro territorio alla Russia che avrebbe provveduto a disabilitarle.[3]
Note
modifica- ^ http://www.armscontrol.org/node/3289
- ^ https://2009-2017.state.gov/documents/organization/27389.pdf
- ^ START, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 21 marzo 2024.